
Non si può dire “sì mi è piaciuto” o “no, non mi è piaciuto” di libri come questi. Sono storie vere e pertanto possiamo solo prenderle come tali e semmai dire “sì, mi ci rivedo” “no, non so che cosa voglia dire per me” eccetera.
E’ l’ennesimo libro che leggo sulla bestiaccia, è l’ennesima storia di una “collega”.
Molte volte esaspera certe situazioni, altre volte ne banalizza alcune. Ma ognuno vive la propria storia col proprio carattere, col proprio io. E non si può giudicare.
Io ho vissuto tutta questa brutta faccenda diversamente dall’autrice, ma non per questo posso dire che questo libro non mi abbia lasciato niente.
Soprattutto la speranza di avere un giorno anch’io dei figli… Ecco, questo lo vorrei tanto davvero.
La bestiaccia mi ha tolto tanto, troppo. Pian piano mi riprenderò alcune cose, mentre altre, ahimé, non me le restituirà più nessuno. Spero che la maternità sia ancora una cosa che potrò avere… un giorno…
Il post originale qui.