Primo giorno di lavoro a orario pieno, visto che è scaduta la mia invalidità e la conseguente legge 104 per beneficiare di permessi di lavoro (due ore al giorno o tre giorni al mese). Il rinnovo, se ci sarà, verrà stabilito il 17. Mi ha fatto sempre ridere e arrabbiare l’idea che sarei un’invalida a scadenza. Dieci anni fa poco poco invalida, tanto poco da non poter usufruire dei benedetti permessi. Quattro anni fa tanto tanto, 100% d’invalidità, ma solo per due anni. Mi sono sempre detta che quei simpaticoni della commissione medica della Asl forse si aspettavano che non ci sarei mai arrivata, alla scadenza. Me lo ricordo come si guardavano la cartella clinica dell’ospedale dove mi era stato tolto un pezzo di fegato con due metastasi dentro! Avevo ancora i punti che mi tiravano e si sbrigarono a mandarmi a casa con tanti auguri. Invece dopo due anni ero di nuovo lì, stavo bene, compatibilmente con la sindrome ansioso depressiva reattiva, i problemi dati dalle terapie ormonali e la spada di Damocle dei controlli ravvicinati. 80 % d’invalidità, sgradevole discussione con il medico che non capiva la calligrafia di Zeta e chiedeva a me lumi sull’interpretazione dei certificati che gli avevo portato, ma per fortuna c’era lo psicologo a bilanciare l’atteggiamento schifoso del suo collega. Rinnovo anche della 104, ma solo per un anno. E poi ancora per un anno.
Chissà quale sarà il parametro per capire se non sono più un’invalida grave, se lo sono ancora, e per quanto tempo. Tutto dipende dalla commissione, perché sicuramente a parità di patologia si possono ottenere o non ottenere i benefici di legge. Ma perché? E’ tanto difficile stabilire che per un arco di tempo – magari quello stabilito dall’oncologo per le terapie ormonali – chi ha avuto il cancro, anche senza conseguenze fisiche invalidanti in senso stretto, ha bisogno di tempo in più per controllarsi, dedicarsi a tutto ciò che può aiutare a prevenire il ritorno della malattia, mettere a posto i casini emotivi che difficilmente si mettono a posto da soli?
Lo so, lo so. Questo è un post ricorrente. Ma quando oggi sono uscita dall’ufficio alle sei, con la pioggia e il buio, e sono tornata a casa con la spesa fatta di corsa per tornare da Lula che era stata sola tutto il pomeriggio, mi è rimontata la rabbia.
Poi mi passa, eh?
Adesso è già ora di cena, e ancora non ho preparato niente.
Il post originale qui
anch’io come te, non capisco come mai l’ASL mi debba sempre rivedere (prima dopo un anno , adesso fra sei mesi). Per stabilire se siamo invalide o no! A me hanno dato l’invalidità al 100% un anno fa e rinnovata a giugno, solo però fino a dicembre 11. Come si può pensare, dopo una Emicolectomia al colon e Resezione epatica al fegato, che aveva già delle metastasi, che io possa riprendere a lavorare? E’ bello solo pensare di non aver bisogno di loro, ma bisogna pure campare! Un abbraccio a teGiorgia e a chi ha il mio stesso problema, che beffa vuole non è solo di salute!
Cinzia
oè..sono stufa di sentire queste storie brutte!(tanto ci sono dentro anch’io!!!!!)………il medico specialista in ematologia mi ha consigliato….udite udite……….di tornare a lavorare a settembre….si, di sicuro! sono qui che nn riesco nemmeno a stare in piedi, nausea continua per nn parlare della diarrea……………….eeeeeeeeeee ma sono sicura che stare,ogni mattina, dopo aver preso il treno e viaggiato per 4o minuti, con 33 allievi di 14, 15 anni, nel fiore della loro vita, mi farebbe di sicuro bene!…..e vi capisco quando parlate delle commissioni di merda che ci troviamo tra i piedi quando cerchiamo di farci(sic!) capire.Ma che un medico, dopo quattro mesi in ospedale, con una bella leucemia, ti dica di tornare a lavorare ….non è immorale!!!!???Sapete cosa c’è di nuovo? Che ci va bene se abbiamo almeno una famiglia che ci vuole bene.!