La paura

Arianna, da Guido ReniNon pensavo avrei mai scritto un  blog di questo genere, non pensavo proprio che avrei mai avuto questa malattia.. nessuna famigliarità, nessun fattore di rischio, non fumo, bevo poco, faccio movimento, ho allattato mia figlia al seno… e invece eccolo qui, il tumore. Già solo scrivere questa parola mi costa tantissimo, mi fa venire le lacrime agli occhi. Quando me lo hanno detto ho urlato, ho pianto, mi sono vista già morta. Direte che esagero, ma la mia compagna di banco del liceo è morta quando avevamo solo quarant’anni ed era cominciato tutto con un nodulo al seno. L’ho saputo di lunedi, una bella giornata di primavera, e la settimana successiva mi avevano già operata, con una velocità di intervento che mi ha lasciato stravolta. E’ stato tutto talmente rapido che non ho avuto il tempo di riflettere, di razionalizzare e la voglia di risolvere tutto rapidamente è stata  tale che cinque giorni dopo l’operazione sono andata al lavoro, ho ripreso la mia vita e mi sembrava tutto risolto. Naturalmente non è stato così, dopo quindici giorni la mazzata: il linfonodo sentinella è positivo, occorre fare lo svuotamento ascellare, nuovo ricovero, nuovo intervento. E tutto si complica, la ripresa non è così rapida, il braccio mi fa male, la ferita è ancora bagnata, non so quando potrò iniziare la chemio… . (il post originale qui)

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