Vivissima

Ero sicura che non lo avrei letto. Acquistato e regalato copiosamente. Ma letto no.
Troppa sofferenza. Sai come va a finire e non puoi cambiare il finale.
Solo sapere che sarebbe stato in uscita l’altro giorno, mi aveva fatto svegliare due ore prima e restare lì a occhioni sgranati a sentirmi triste.
Poi sono uscita, mi sono detta che se trovavo parcheggio vicino alla libreria (dove è assolutamente sempre impossibile trovare parcheggio), allora voleva dire che qualcuno mi stava dando una spintarella.
E infatti ho trovato parcheggio, e ho preso tre copie del libro. Perché sì.
E ovviamente l’ho cominciato a leggere subito e ovviamente l’ho finito poche ore dopo.
E ovviamente sono quarantott’ore che non penso ad altro. Anche stanotte non mi addormentavo e pensavo sempre a lei. Perché Anna Lisa ha una voce malandrina e argentina e riaverla accanto per qualche ora rileggendola mi ha riempito di felicità e nostalgia. Felicità per la sua luminosissima esistenza, quella di Qualcuno e la Mamy e dei loro amici meravigliosi. E nostalgia per la sua morte così triste. E anche rabbia. Lo sapete, io lascio poco spazio alla rabbia, ma in questo caso anche la rabbia ha diritto al suo spazio legittimo dentro di me. Rabbia per come è andata ad Anna Lisa e rabbia per le ingiustizie della mia vita. Che non è che siccome non le conto ogni mattina, non mi capitano ogni mattina.
Credo che quella rabbia sia un frutto importante della carica vitale di Anna Lisa, una carica che il libro riesce a rendere. E anche se molto del suo bellissimo blog è necessariamente rimasto fuori dal libro, io credo che il risultato finale sia proprio buono, pulito, corretto. Il libro risuona e vibra di vita. Proprio come Anna Lisa, che non è che siccome ora è morta vogliamo farne una santa martire (anche se) ma aveva una personalità straordinaria, questo è innegabile, e questa personalità emerge potente da ogni parola, da ogni vaffanculo al cancro, da ogni risata.
E semplicemente non puoi smetterle di starle vicino più che puoi. Inoltre, leggere tutto insieme il libro, anche per una come me che ha seguito il blog quasi dall’inizio, dà un’idea molto più chiara della sua malattia, di come si sia sviluppata, di come sia stata durissima, ma veramente durissima, proprio dall’inizio. Davanti a vicende come quelle che ha passato lei, noi non sappiamo nemmeno dove sta di casa il coraggio. E state certi che io e il 99% di voi ci saremmo rassegnati dopo i primi 12 mesi, sicuro.
Lei invece no.
E meno male.
Nel libro scrive spesso che odiava sentirsi dire poverina. E infatti no. Anche io, una volta di più, non ci avevo capito niente. Pensavo di conoscere il finale, ma non è così.
Anna Lisa ha molto amato, ha molto riso e molto sofferto. E adesso ha ancora molto da dire. E io non ne conosco di voci vive come la sua.
Grazie socia.

Qui il post originale.

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4 risposte a Vivissima

  1. giudig ha detto:

    Grazie Anna staccato Lisa, sei sempre viva nei cuori di chi ti ha incrociato, anche solo virtualmente. 🙂

  2. ~ Gloria ha detto:

    Grazie, non sapevo fosse uscito. Corro a comprarlo 🙂

  3. Arcobaleno ha detto:

    Anna Lisa amava paragonarsi all’araba fenice, che rinasce e non muore mai………Difatti, fisicamente non e’ qui’, ma e’ VIVA, VIVISSIMA!……….

  4. Pingback: Giallo e blu | La seconda vita

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