Da diversi giorni è uscito il libro e da diversi giorni pensavo di acquistarlo. Ma fino ad ora non mi sono sentita. Non è stato facile. Non è facile.
Oggi.. apparentemente senza motivazione… ho avvertito che il giorno giusto era arrivato e sono entrata in libreria, da Melbook. L’ho chiesto, la commessa dopo aver guardato nel pc… mi ha indicato il settore e .. magia… è comparso nelle mie mani.. L’ho comprato e gelosamente riposto nella borsa.
Sono entrata in libreria con un’amica. Un’amica conosciuta relativamente da poco… ma divenuta importante, molto, che è riuscita, con la sua sensibilità ad arrivare al mio cuore.. e lì rimasta.
Dopo aver acquistato il libro io e Antonella continuiamo a discorrere e il nostro “parlare” mi toglie un po’ di quel peso che oggi, dalle 13, sento dentro. Alle 13 infatti sono andata, per un consulto, da un chirurgo, per cercare di capire che fare di questo misero tubino di 4 cm, con larghezza 8 mm, in cui cerca di passare il mio cibo e che dovrebbe vicariare il mio stomaco. Dapprima il chirurgo, alla lettura dei miei esami resta incredulo … poi indubbiamente il suo consiglio è di togliere “quel” pezzo. E di sostituirlo con uno idoneo!!!!!!!!
A dire la verità sono 4 anni che convivo con il dolore dell’alimentarmi attendendo un non meglio specificato “adattamento”.. e… pur di non farmi rioperare avrei continuato così ancora per tanto tempo ma nell’ultima settimana è diventato davvero insostenibile mangiare. Ogni volta che introduco cibo, il dolore, al passaggio, è violentissimo. Poi passa… ma per 20, 30 minuti non riesco a respirare… E in quei momenti la rabbia mi assale, così come l’inutile voglia della MIA vita di allora.
E parlare con la mia amica mi ha fatto considerare i vantaggi che avrei se mi sottoponessi ad un nuovo intervento ..che dovrebbe sanare l’anomala situazione. Con questo animo sono andata, come dicevo, dopo diversi giorni, ad acquistare il libro di Anna Lisa.
Ho salutato Antonella e sono salita in auto.
Non ce l’ho fatta ad arrivare a casa… appena chiusa la portiera, complice il silenzio del giovedì pomeriggio (a Ferrara i negozi sono chiusi), ho aperto la prima pagina dicendomi che avrei dato SOLO un’occhiata veloce alla prefazione.. per leggere poi con calma a casa. Rimandando così al dopo cena, la lettura di Anna Lisa.
Beh, dalla prima pagina è seguita la seconda… e così via… fino alla pagina 41.. quando Anna Lisa racconta dell'”acchiappo” che ha avuto nella sala della chemioterapia.. La luce del giorno ha lasciato silenziosamente posto alla sera, al buio, e solo il buio mi ha fatto mettere in moto l’auto e partire per tornare a casa.
Che emozione, ho ripercorso con grande struggimento tutti i momenti vissuti leggendoLa sul blog, tutte le sensazioni provate: la gioia, il dolore, la rabbia, la speranza… Quanto mi manca leggere di lei. Quanto manca LEI. Quanto mi addolora sapere che la sua forza, la sua tenacia, la sua volontà non sono riuscite a combattere questo mostro che si appropria delle nostre vite.
Ora io mi sono chiesta, come mai.. proprio oggi… mi son sentita di leggerla? La risposta è forse semplice, perchè, come tante volte, nei momenti più duri, ho pensato alla sua tenacia, alla sua forza, alla sua ironia, nell’affrontare il dolore quotidiano, nel progettare la ViTA, fosse anche legata all’oggi. Egoismo, il mio?.. non so. Certo è che conoscere Anna Lisa ha arricchito la vita di tutti e di questo le sono grata. Il libro ne prolunga la presenza “fisica”, così come il blog, al quale accedo ogni tanto. Grazie Anna Lisa, grazie
Rimane perciò importante investire nella ricerca, l’unico strumento che ci rimane per combattere “le bestiacce” come direbbe Anna Lisa
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