La malattia unisce o divide?

oic2 Da mesi siamo arrivati al punto di rottura.
Eh sì, dopo una storia durata dieci anni, io e MJ siamo giunti in cima alla salita e abbiamo scollinato: io da una parte e lui dall’altra.
Non sto qui a spiegare perché e per come, né tanto meno come mi sento, anche se credo che un po’ l’abbiate intuito.
Vorrei solo riflettere con voi e capire (anche se, alla luce dei fatti, non è che ormai abbia troppa importanza) se una diagnosi di cancro a 31 anni possa aver condizionato il rapporto.

Nel momento in cui mi spiegarono quali effetti collaterali, anche a lungo termine, la chemio potesse avere, non ho esitato “MJ, se vuoi andartene vattene, non farti annullare la vita dalla mia malattia…”. Ovviamente lui è rimasto al mio fianco sempre, e oggi, con il senno di poi, mi maledico per non aver avuto allora abbastanza coraggio e fermezza per prendere la drastica decisione di troncare. Quanta sofferenza gli avrei evitato!!!

Passano cinque anni, mi riprendo, vivo una vita normale, forse meglio di prima, ma sempre “sul chi va là”. Eppure qualcosa si rompe, qualcosa cambia. Forse io?!? Entrambi?!?
E’ stata la malattia a farci perdere l’equilibrio?
Continuo a chiedermi se le cose tra noi sarebbero andate così anche se non mi fossi ammalata o se il cancro è solo un alibi del cazzo.
Ma una risposta so che non l’avrò mai.

Qui il post originale

Pubblicità
Questa voce è stata pubblicata in Amici e parenti, Chemioterapia, Diagnosi, Effetti collaterali, Sessualità. Contrassegna il permalink.

8 risposte a La malattia unisce o divide?

  1. Nicoletta Gezzi ha detto:

    La malattia spesso divide ma siamo noi malate che lo vogliamo, incosciamente diventiamo autodistruttive, insicure, profondamente incazzate e molto tristi. Creiamo noi la situazione per poter rompere.

    • stribili ha detto:

      Non è il mio caso, credo invece di essere l’esatto contrario. Niente più incazzamenti, niente autodistruzione, niente tristezza.
      La malattia fortunatamente mi ha regalato “un’euforia “ per la vita non da poco che forse mal si concilia con l’esigenza dell’altra parte di proteggermi.

  2. rossella ha detto:

    Nel mio piccolo sono convinta che, come in tutte le cose che ci possono succedere nella vita, ci siano persone accanto a noi in grado di amarci a prescindere……con il mio convivente prima della malattia eravamo arrivati quasi ad un punto di non ritorno, con la mia malattia ci siamo uniti ancora di più…lui è stato il mio pilastro dove potevo aggrapparmi, sia per la sofferenza…ed anche come valvola di sfogo ma anche da parte sua c’erano giornate di sfogo ma poi ci ritrovavamo sempre più uniti che mai!! Sono convinta che chi lascia è perchè non sa ancora come trovare sè stesso…quindi lascerebbe la compagna/o anche per molto meno di una malattia brutta come il cancro!!
    R

  3. Cecilia ha detto:

    No, non avrai una risposta da me….però vedo mio cognato che sta facendo il mondo per sua moglie (non ci facciamo mancare niente…doppia recidiva in famiglia) ma si crea le sue pause, i suoi stacchi, che forse gli sono necessari per separarsi da un ambiente che non è dei migliori !
    Un abbraccio

  4. widepeak ha detto:

    Non ho risposte, ma mi dispiace tanto per te che te lo devi chiedere adesso. Forza stribili bella

  5. marco ha detto:

    La domanda è importante, entrano in gioco molti stati d’animo, la sofferenza, l’egoismo, la forza, la volontà di farcela. Mia moglie, mentre facevo la chemio, aveva un figlio in grembo. Sono passati anni e ora siamo in 3. Il destino (la vita) ha per fortuna deciso così. La malattia è talmente totalizzante da annullare tutto il resto e a decidere è spesso il destino. Spero che il futuro ti riesca a ripagare di tutto quello che hai perduto.

  6. Rosario ha detto:

    Mi dispiace veramente molto ma non credo che il cancro sia un alibi…forse ha solo rinviato l’inevitabile. Quando ho affrontato il tumore ho avuto la mia compagna perennemente al mio fianco promettendoci di non tenerci mai nulla dentro,condividevamo le paure,le ansie e le gioie. Abbiamo pianto tanto e per tanti motivi. Ora siamo uniti come mai e affrontiamo i problemi di petto. Il cancro non è un alibi al massimo è un ritardante

  7. FRANCESCO ha detto:

    Ciao a tutte/ti ,
    la malattia unisce e divide allo stesso tempo l’equilibrio della coppia: sfido chiunque a sostenere il contrario .Io personalmente ho mia moglie con un tumore al IV stadio su seno e polmoni e so cosa vuol dire vivere accanto al tuo caro che combatte questo bastardo. Eh si, per me il tumore è un grande bastardo che si è portato via la personalità che aveva una volta mia moglie. Prima la nostra vita era fatta di complicità e Amore ora invece non esiste più questo ricordo perchè ogni giorno siamo in trincea per vincere questo male. Nonostante tutto è mia moglie, la mia compagna, la mamma di mio figlio e sarebbe veramente facile, come fanno alcuni , mollare tutto e tutti per puro egoismo, ma non è il mio caso perchè devo aiutare il mio Amore a vincere questa lunga battaglia.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.