(dal cassetto dei ricordi)
Una, tra le cose, ed erano più di una garantisco, che non
sopportavo quando ero nel bel mezzo della chemioterapia
in compagnia del cancro,
era
la faccia triste.
Degli altri.
Di chi mi incontrava e, immediatamente,
mi rendevo conto che scattava
la “modalità faccia triste”
indossata per l’occasione.
Ecco, la faccia triste proprio non la sopportavo.
Forse perché non volevo assolutissimamente essere compatita.
Vedere faccia triste era l’equivalente di sentirmi
dire “poverina”
No, scusate, ma non volevo la compassione di nessuno.
Proprio no.
Per cui.
A faccia triste reagivo sfoderando il mio miglior sorriso smagliante
descrivendo i giorni della terapia che
stavo facendo come se parlassi della mia migliore amica,
tralasciando ovviamente i tremendi effetti collaterali.
Risultato:
la maggior parte di chi mi conosce è convinta che, in fondo per me
la chemioterapia sia stata una passeggiata
che non sia stata così pesante
“come per la tale che, p o v e r i n a, stava tanto male”
Ma sì che importanza ha, lasciamoglielo credere
che per qualcuno la chemio sia una passeggiata.
Eccheccavolo!!!!!!
il post originale qui
a me una volta è stato detto: ” apperò..l’hai presa come se fosse un gioco..non ti piangi addosso e sei più ironica di prima!!” un gioco si! facciamo a cambio??? la soggetta sbianco’!!!
Eh sì, a volte certe risposte se le cercano
CIAO A TUTTI, sono appena entrata e ne sono felice…
A febbraio 2015, quando ero ancora in ospedale con mio figlio di soli 11 anni che aveva appena terminato la sua lotta per un tumore al pancreas (benigno inizialmente ma che si sarebbe trasformato se non tolto in tumore maligno) e che ha rischiato la morte per un emorragia interna, scopro una pallina al mio seno sinistro….
Mi fermo a pensare che non poteva essere che appena terminata una lotta dovevo mettermi in pista per un’altra battaglia e così non ho detto nulla a nessuno, ho aspettato che mio figlio si rimettesse, riprendesse la scuola e le sue attività, pur se con moderazione visto che oltre ad un quarto di pancreas gli avevano tolto anche la milza e raggiunta una simil tranquillità, ad aprile vado a fare un’ecografia al seno e ciò che fino ad allora avevo temuto diventa realtà, mi hanno diagnosticato un bel carcinoma mammario!!!
A maggio ho subito l’intervento e mi ritengo fortunata perché il linfonodo sentinella era negativo, oltre lui ne avevo altri due ma anch’essi negativi e ho subito una quadrantectomia.
Peccato che all’esame istologico, il tumore si è rivelato di tipo G3 e molto aggressivo, quindi sto facendo sei cicli di chemio( sono al terzo, che avrei dovuto fare ma che hanno rimandato perchè il fegato è già intossicato) a cui seguirà la radio e a seguire cura ormoni…
CHE DIRE? Affronto tutto con un gran sorriso, perché anch’io non amo la compassione e la pietà.
Non mi paice vedere le facce tristi intorno a me e a chi mi sta accanto cerco di non fare mai pesare il mio sentirmi stanca più del solito, il vomito che ti attanaglia, la nausea, la perdita dei capelli, il gusto che manca e tutto ciò che sapete…
Il sorriso è la mi difesa, la mia arma di reazione.
il sorriso, il non far vedere a chi ci sta accanto le nostre facce tristi, le nostre difficoltà è un qualcosa che ci accomuna in tante. Evidentemente scatta in noi un senso di protezione per le persone care e per noi stesse. Il sorriso come arma ….ottima arma per reagire
un caro saluto
Le tue parole mi sono molto utili per capire come pormi. A breve avrà inizio il primo ciclo di chemio per la mamma del mio migliore amico e, se finora ho tentato di starle vicino con positività, ora ho la certezza che sia la via giusta e continuerò a cercare di starle accanto così. Grazie.