Certi protocolli li conosco. E a volte essere ignoranti giova, ve lo giuro.
C’era la stessa dottoressa di sette anni fa a fare il prelievo.
C’era la stessa infermiera a tenermi la mano.
C’era lo stesso anatomopatologo.
E fin qui possono essere benissimo casi.
Ma come sette anni fa dopo il primo prelievo non sono stata più guardata negli occhi.
Come sette anni fa ne sono stati fatti altri due, sotto anestesia locale, con un ago molto più grosso contenente un piccolo bisturi. Non previsti.
Come sette anni fa la dottoressa che ha effettuato i prelievi ha dovuto forzare parecchio per farli, perchè la massa è non solo circondata da tessuto infiammato, ma piuttosto dura.
Come sette anni fa mi è stato detto che mi avrebbero fissato loro l’appuntamento dal senologo, dopo avermi consegnato il referto.
Ma come sette anni fa il referto non mi è stato consegnato in mano. Come sette anni fa, mi è stato fissato telefonicamente l’appuntamento per la diagnosi. Come sette anni fa, dopo quattro giorni. Come sette anni fa, di lunedì.
Ma ho già saputo. Ieri. Non serviva la telefonata. Non serviva nemmeno l’altra mia telefonata di conferma, ma ho voluto farla lo stesso. E ho saputo.
Perchè certi protocolli, quei protocolli, li conosco. Tre volte ci sono passata, tra me e mia madre. Questa è la quarta. Chi non sa di cosa parlo ha poco da dirmi “eh… ma… magari no…” per tranquillizzarmi, non sono una bambina. Nemmeno una vecchia rimbambita. E dove si trova il reparto di oncologia non me lo devono indicare.
Ora mi manca solo da sapere il “come”. Perchè il “quando” l’ho già saputo anche quello: alla svelta.
E forse, appena riesco ad uscire da questa ennesima bolla con la testa, recupererò un minimo di lucidità necessaria per essere obiettiva, realista, e meno impanicata.
Forse anche a fermare la testa e a ricominciare a mangiare. E a scrivere.
Ma ora sono sento solo la stanchezza e il vuoto.
Il post originale qui
E’ un colpaccio tesoro mio. Non ti dirò stai tranquilla, non ti dirò vedrai che va bene, non ti dirò….niente che possa essere un bluf.
lascia emergere tutto, rabbia, paura, nervoso, delusione, amarezza…tutto, reagisci come sai: tiri piatti? calci’ fai giardinaggio’ il tuo ricamo’…non lo so.
Ma fatti dire: combatti, tieni duro, è la nostra unica grande arma.
Ti abbraccio mille volte, sei nelle mie preghiere, sei nel mio ❤