Le mie piccole vene hanno retto anche questa. Ho avuto ben tre angeli custodi al mio fianco: la mia mamma (che da oggi si farà chiamare caregiver), la mia santa psicologa (a cui devo il termine caregiver), e a sorpresa il mio Principe (che non posso chiamare caregiver, altrimenti mi manda a quel paese). Abbiamo parlato, abbiamo riso, ci siamo commossi, ed intanto è andata.
La Dott.ssa Occhineri era ad un convegno, così mi ha visitata il Dott. Carezza, e quando mi ha fissato la data per il primo controllo (una parola dal suono così dolce, anche se so che mi farà penare di paura ogni volta), ho provato un senso di smarrimento. Lui, col suo sguardo innocente, mi ha chiesto: “Juliaset, lo sapeva che era l’ultima, vero? L’aspettano solo regole di vita sana, controlli e vitamine”.
Già, ma cosa farò adesso, come sarà la mia vita senza questa scansione, questo barrare i giorni tipo carcerato? In una parola, come sarà la mia vita senza la chemioterapia?
Tutte domande a cui, per ora, non so e non voglio rispondere.
Stasera abbiamo ordinato delle pizze e il ragazzo delle consegne non aveva da darci il resto, così gli ho detto di berselo alla mia salute. Infatti oggi è Natale, la Befana e anche Capodanno. Ho pronto lo spumante, anche se forse non avrò lo stomaco per fare un vero brindisi, ho pronto il vischio, anche se non riuscirò a baciare davvero tutti quelli che vorrei, compresi voi. Però possiamo farlo virtualmente, se vi va.
Buona fine, Juliaset, e buon inizio.
Qui il post originale