Chemiokit

Cosa vi portate quando dovete fare la chemioterapia?

Ci pensavo oggi, quando per il nervoso ho sfruttato tutte le diverse componenti di quello che ormai posso chiamare il Chemiokit. Magari avete qualche suggerimento da aggiungere.
Intanto vi dico cosa serve a me:

– abiti comodi, in particolare una maglia con il collo a bottoni da aprire facilmente se avete il port, o con le maniche che si tirano su facile se vi devono mettere l’agocannula. Io uso sempre la stessa maglietta, penseranno che sono una puzzona che non si cambia mai, ma è perché è proprio adatta, calda, morbida, maniche comode e bottoni in caso di improvvisa vampata. Ed è pure carina;

– una sciarpa gigante che può essere utilizzata con scopi diversi: serve  a coprirvi quando l’aria condizionata mira ad abbassare le spese del SSN facendovi secchi con una polmonite, serve a coprire l’ago dalla vostra vista se vi fa senso come a me, serve a metterla tra il braccio e il bracciolo di viscida plastica, serve a impaccottigliarla e farvi da cuscino se siete in vena di pennica tossica. Insomma serve, portatela. Io oggi me la sono scordata (o me la sono persa? boh!) e mi è mancata tanto;

– un libro che vi piace. non quello che state ancora cercando di capire se vi piace o meno e intanto lo leggete. no, quello lasciatelo a casa, portatevene uno che vi piace molto. magari non lo leggerete ma vi farà simpatia sapere che c’è;

– una bottiglia d’acqua se in ospedale non ve la danno (da noi si), meglio se frizzante in caso di nausea;

– qualunque tipo di sistema  per ascoltare musica e/o radio e/o podcast e/o guardare video. Se non siete bravi con i cosi elettronici prendete un fratello, una sorella, il cugino sveglio o la nipote smandrappa e fatevi spiegare come funziona un comunissimo lettore mp3. Avere la possibilità di infilarsi le cuffiette quando la vecchia depressa di turno cerca di attaccare bottone può decisamente salvarvi la vita, chiedetelo a chiunque (alle brutte portatevi delle cuffiette e basta, al primo approccio potrete infilarle nelle orecchie e fare finta che siete troppo impegnati con la musica per ascoltare i sordidi sviluppi degli effetti collaterali del vicino di poltrona in sala somministrazione);

– qualcosa per scrivere. scrivere cosa? boh, portatevelo lo stesso che non si sa mai;

– qualcosa da mangiare se avete somministrazioni che richiedono tante ore, vedete voi, nel mio ospedale gli infermieri fanno anche i panini per i pazienti all’ora di pranzo, nel caso. magari anche nel vostro ospedale;

– un giornale da metropolitana, di quelli che non hanno articoli più lunghi di 7 righe 7, tanto non avete la concentrazione, né lo spazio per dedicarvi a un giornale vero;

– il telefono carico di batteria e di soldi (ma abbassate la suoneria e pure la voce, non state mica a casa vostra, eh)

e poi gli ultimi tre elementi fondamentali per uscire dalla seduta di chemio in buone condizioni, e cioè:

– una manciata di sorrisi da utilizzare senza starci a pensare troppo su, sorrisi da regalare senza nessun particolare motivo, anche a costo di sembrare dementi: servono a rallegrare l’atmosfera generale, soprattutto la vostra;

– la pazienza, la pazienza per la tv piazzata su Forum a palla, o per la radio con i Pooh a manetta, o per la vecchietta che non potete fare fuori con le cuffiette perché è tanto carina e vi sta solo chiedendo di dire un paio di rosari insieme (si, capìta), per le vostre vene che si bloccano, per il farmaco che non scende, per l’appuntamento che vi hanno dato sbagliato, per il legittimo giramento di palle perché vi siete svegliati male (voi o quelli accanto a voi, che è uguale);

– una buona dose di ironia, che nella vita serve sempre, ma credetemi, in ospedale per qualunque sfortunato motivo ci siate finiti, serve ancora di più. E anche quando ne uscite, tipo adesso…

Mi sono dimenticata qualcosa?

 

Il post originale qui

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14 risposte a Chemiokit

  1. sissi ha detto:

    no, mi sembra ci sia tutto…quante volte però ha sbagliato maglia e mi sono trovata a fare le chemio in reggiseno…! e in quanto alla pazienza…mmm, no, non credo di essermela mai portata 😦
    s.

  2. Evviola ha detto:

    Mi sembra ci sia proprio tutto … anch’io avevo una camicia apposita che ho portato in tutte le chemio!

  3. widepeak ha detto:

    @sissi: è evidente che – a differenza di me – tu facevi la chemio in una stanza da sola, altrimenti ci vorrebbe un servizio d’ordine per evitare l’aggressione di arrapati vecchietti su pelate fanciullette in reggiseno!

    @evviola: vestirsi ad hoc è fondamentale, anche per le tac ho ideato tutto un piano abiti fatto apposta per evitare di dovermi spogliare e per evitare di sentire freddo durante l’esame, che è fondamentale per stressarsi il meno possibile

  4. oltreilcancro ha detto:

    ah, ma la mia in effetti era una tecnica a favore dei medici 🙂
    siano santificati i leggings per la Tac!
    s.

  5. widepeak ha detto:

    @evviola: esatto, leggins, o orrendi pantaloni elastico (sono ammessi in via del tutto eccezionale anche pantaloni della tuta) che non abbiano nessun pezzetto di ferro e poi maglia leggera di lana con maniche ampie, possibilmente. così non devi spogliarti per niente. e poi puoi chiedere una coperta se vuoi. insomma gelare non è obbligatorio!

  6. rebecca ha detto:

    Grazie,raccomanderò il chemiokit alle mie pazienti evitando di citare gli strumenti anti vecchia
    rebecca

    • widepeak ha detto:

      che poi ci sono delle vecchiette adorabili, va detto. e delle coetanee insopportabili…;)

      • rebecca ha detto:

        Vero,però l’altro giorno,assegnando la stessa stanza a due coetanee mi son quasi pentita: caratterialmente così diverse ho pensato…dopo meno di un’ora e per tutta la mattina da quella porta si sentivano chiacchere e risate a profusione.Una grande gioia,mi sono sentita così bene…

  7. Silvia Canullo ha detto:

    Io aggiungerei matite colorate e fogli per riempirli di forme astratte e colorate.

    Mi rilassava tantissimo e uno di questi disegni era così bello e colorato che l’ho incorniciato ed appeso.

    • widepeak ha detto:

      ma sai che questa è un’idea fantastica! penso sempre a portarmi dietro i colori (o i gessetti, come mi ha insegnato ziacris) per le nane, ma non ci avevo pensato che potrei usarli anche io. bello! grazie davvero per lo spunto 🙂

  8. rosella ha detto:

    a me invece piace vestirmi sempre con qualcosa di diverso, comodo da poter accedere facilmente al port. ovviamente dopo 10 mesi capita che qualche capo si sia ripetuto dovendo andare in chemio una volta a settimana per tre settimane. e anch’io mi organizzo col kit: sciarpa o giacchina, qualcosa da mangiare, acqua, un libro, cruciverba e ultimamente anche un lavoro all’uncinetto…e il cellulare con le cuffiette per ascoltare la musica.
    capita anche che poi non uso niente di tutto ciò, tranne ascoltare la musica…perchè in realtà un pò mi piace ascoltare i commenti delle altre persone, senza però far capire che mi interessa per non essere coinvolta dai commenti. e mi rendo conto che è un atteggiamento strano….ma io sono strana.
    P.S. qualcuna mi spiega com esi mettono le faccine? ciao grazie

    • widepeak ha detto:

      si anche io a volte non utilizzo niente, ma mi fa sentire sicura avere comunque tutto con me 🙂 per quanto riguarda poi farsi coinvolgere dalle conversazioni, dopo 3 anni e mezzo per me è delicato, a volte ho paura di spaventare le persone con la mia esperienza, altre volte ho paura che siano gli altri a farmi male involontariamente…è molto delicato, ma credo tu sappia di cosa sto parlando…per le faccine invece non ti so aiutare!

  9. widepeak ha detto:

    ps. ah ecco, forse facendole a mano (due punti e la parentesi per lo smile e poi viene fuori come sopra)

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