Ieri leggevo di un ex calciatore del Cagliari morto per di un “male incurabile” che è quello che dicon tutti quando qualcuno muore di cancro. Ma è ovvio che il male era incurabile altrimenti il malato sarebbe stato curato e non sarebbe mica morto. Il cancro di per sé invece è una malattia che si cura, magari gli regali un pezzo come ho fatto io ché son un tipo generoso, magari ci metti tanto ché le cure son sempre divertenti e i dottori son simpatici ma poi guarisci. Bisognerà anche dirlo prima o poi ai giornalisti che scrivon dei pezzi su persone scomparse (scomparse nel senso di morte non che non si trovan più).
Qui il post originale.
quanto sono d’accordo con questo post. like like like
Caro Marco, sai quanto ho sempre detestato quell’aggettivo “incurabile”, anche se, come giustamente dici tu, quando si muore è evidente che la malattia non si è potuta curare. Si può morire di polmonite, e nessuno si sognerebbe di dire che la polmonite è una malattia incurabile. Troppo spesso non si vogliono dare i nomi giusti alle cose: sempre quel tabù di cui abbiamo tanto discusso la prima volta che ci siamo conosciuti, ti ricordi?
Siamo alle solite, hanno paura a pronunciare le parole “cancro” , “tumore”.
Da questo punto di vista non è cambiato nulla rispetto a 50 anni fa, quando nessuno diceva nulla, credendo che fosse contagiosa
Ciao sono Katia, è da un pò che vi seguo, studio infermieristica, ho fatto il tirocinio in oncologia e vi ringrazio perchè i vostri blog mi hanno aiutata moltissimo a conoscere ed approcciarmi al cancro, e, proprio per questo quest’anno dovrei fare la tesi di laurea, e se me l’accettano (intanto ve la propongo:)) vorrei farla sulla blogterapia, sareste disposti ad aiutarmi? Katia .
panters90@libero.it
Sapete cosa mi ha detto un amico medico quando mi sono consultata “a botta calda”, ovvero prima dell’intervento, con il referto dell’istologico? Di non dire nulla in giro, altrimenti mi avrebbero data per “cipressata” . SSSSi, disse proprio cosi. C i p r e s s a t a. Cancro=Morte.
E noi lo sconfessiamo!
Con gioia
Qualche giorno fà sono andata a ritirare le analisi…un marcatore alterato, ovviamente non ne sono stata per niente felice. Quindi che faccio ? Prendo il telefono e chiamo il medico di base, che alla mia domanda “Cos’ è S Cea ? ” ha tentato di glissare, finché non l’ ho interrotto dicendogli che sapevo che era un marcatore tumorale. So benissimo che l’ ha fatto per proteggermi, ma dico…la consapevolezza di quello che ho avuto non scompare perché non mi dicono come stanno le cose !
Ma ti rimane qel senso d angoscia nel cuore, dopo l intervento demolitivo del braccio destreo, sempre in attesa dei referti e delle visite. Sempre con l ansia che ci sia qualche recitiva! Ma fino a quì sono arrivato ed è passato il primo anno!!!!