Due anni fa, in questo periodo, un gruppo di cancer-bloggers lavorava alacremente per dare vita ad un progetto molto speciale. Sono stati mesi pieni di entusiasmo, di idee e di proposte, che hanno portato alla nascita di Oltreilcancro.
Ci eravamo incontrati in Rete quasi per caso, attraverso contatti comuni o seguendo qualche link, trovando nelle parole affidate ai nostri blog un’affinità che andava oltre la malattia. Anche dopo la nascita del meta-blog, abbiamo continuato a leggere qua e là e il gruppo iniziale si è arricchito di nuovi autori; ci siamo scelti perché abbiamo scoperto di avere in comune la volontà di cercare tutto il buono possibile nelle nostre vite.
Questo non significa che sottovalutiamo il peso di quello che ci è successo. Il cancro ci ha rubato tanto: si è portato via pezzi del nostro corpo e dei nostri sogni… e sappiamo bene che potrebbe prendersi anche la nostra vita. Tutti noi, almeno qualche volta, abbiamo provato rabbia per questo, e ci stava tutta.
Ma ognuno di noi ha deciso di non lasciare che la malattia ci rubasse anche il sorriso, abbiamo scelto di raccogliere tutte le cose buone che abbiamo incontrato e continuiamo ad incontrare, nonostante tutto, lungo il nostro cammino.
Le nostre vite non sono certo perfette, siamo esseri umani con i nostri problemi, dolori, dubbi e paure e non li neghiamo. Ma abbiamo anche piccole e grandi gioie e soddisfazioni e vogliamo godercele.
Il nostro non è coraggio né tantomeno eroismo; piuttosto, forse, è egoismo. Perché abbiamo capito che sprofondare nella rabbia e nelle recriminazioni ci fa male, mentre l’apertura verso le cose buone ci aiuta a stare meglio e fa stare meglio le persone che ci amano.
È per questo che abbiamo scelto di unirci e condividere le nostre esperienze, nella speranza di essere di aiuto a chi si trova ad affrontare situazioni simili alle nostre.
Ultimamente le nostre strade si sono incrociate con quelle di chi ci vorrebbe perennemente arrabbiati, tristi e frustrati, in continua lotta contro una vita che non è quella che avremmo voluto. Qualcuno non accetta che, almeno ogni tanto, noi possiamo sentirci bene ed essere felici.
Ognuno ha le proprie opinioni, che vanno rispettate. Chi desidera trascorrere la propria vita coltivando rabbia e rancore, sentendosi perseguitato, crogiolandosi nella propria sofferenza oppure alimentando polemiche, è libero di farlo.
Noi no.
Qui il post originale
Pingback: Su Oltreilcancro e sul Sorriso e su chi non lo vuole | Il Codice di Hodgkin
Seguo spesso il vostro sito, e i vostri blog. Solitamente non commento. Mi ha incuriosito molto la diatriba con un’altra cancer blogger e che, credo, vi abbia fatto pubblicare questo post (spero di non sbagliarmi però voglio commentare comunque sull’accaduto). Premetto che non sono una profana, perchè anche io ho avuto un cancro e quindi so bene le sensazioni che suscita una situazione del genere. E i meccanismi che ognuna/o di noi può mettere in atto per sopravvivere di fronte alla malattia. Non credo che la vostra reazione e quella dell’altra ragazza siano tanto differenti, anche se lo possono sembrare. Nascono entrambi dal desiderio di non rimanere passive/i di fronte alla malattia e di fare qualcosa di concreto che possa aiutare voi e gli altri. E non credo assolutamente che i vostri punti di vista debbano per forza essere considerati opposti e in disaccordo. Voi avete creato questo sito per condividere le vostre esperienze a beneficio degli altri malati, o di chi sta accanto ad altri malati, o di chi vuole saperne di piu’. L’altra ragazza vuole far luce sugli aspetti controversi delle terapie, della ricerca e delle campagne di sensibilizzazione. Vorrebbe che la parola “guarigione” (effettiva, senza piu’ controlli o dubbi) diventi un giorno realtà. Ma voi stesse avete un obiettivo simile, visto che avete fondato l’Associazione. Credo che l’intento di fondo del vostro sito e dell’altro, siano gli stessi. Informativo da una parte e speranzoso dall’altra che il cancro prima o poi venga sconfitto. Avete modalità differenti ma non necessariamente si deve scegliere da che parte stare perchè una opinione esclude l’altra. Non lo credo affatto, infatti, personalmente, mi rispecchio in ENTRAMBI i punti di vista. Va benissimo essere positive e mettere in atto tutti i mezzi a disposizione. Ma queste cose, purtroppo, da sole potrebbero non servire. Non è “pensando positivo” che guariremo perchè, fosse cosi’ semplice la questione, saremmo tutte/i guarite/i e non morirebbe messuno. non è neanche sorpassando la soglia dei 5 anni che ci potremo sentire al sicuro, perchè conosco persone a cui è tornato dopo 10 o 15 anni e non sono poche. E non è neanche con la “prevenzione” che guariremo, perchè la prevenzione non evita che ti venga il cancro. La vera prevenzione sarebbe possibile cercando le cause vere della malattia e non cercando di “cronicizzare la malattia” come tenta di fare attualmente la ricerca oncologica (testuali parole di uno dei miei oncologi).
Secondo me non esiste un punto di vista giusto e uno sbagliato e ripeto, secondo me non sono neanche così differenti come punti di vista,in fondo.
Credo che l’unica cosa che non serva a nulla sia farci la guerra tra di noi.
Questo post ha origine da diversi episodi: in questo periodo ci sono arrivate addosso parole pesanti, alcune davvero offensive, da parte di più di una persona in contesti diversi.
Ognuno sceglie il proprio approccio nei confronti della malattia e della vita in generale, ci sono tanti modi per contribuire a sconfiggere il cancro e chi desidera impegnarsi in questo senso può farlo come preferisce, è una libertà che nessuno mette in discussione.
Se però ci si ritrova oggetto di insulti o di sarcasmo quando si alza la mano per dire “non è vero” di fronte a certe generalizzazioni secondo cui “tutti” i pazienti oncologici sono così o colà o che “nessuno” dice certe cose, questa non è più libertà, diventa mancanza di rispetto.
Non siamo “contro” e non intendiamo fare la guerra a nessuno.
Vogliamo solo essere trattati con rispetto quando esprimiamo – civilmente – le nostre opinioni.
Che dire, Mia. Sono d’accordo con te. Assolutamente. Gli insulti e il sarcasmo non portano a nulla, anzi creano solo chiusura e rendono impossibile il dialogo, qualsiasi esso sia. Non ho menzionato questo aspetto perché, come ho già detto, non ero sicura a cosa ti riferissi in particolare (e grazie per averlo specificato, tra l’altro). Quello che mi ha spinto a rispondere, era l’impressione che si stessero formando 2 “fazioni” . Volevo sottolineare che in realtà per me può esistere tranquillamente una “coalizione” tra le 2 visioni. Ho usato la parola guerra perché, ovviamente, per molti aspetti il cancro è una battaglia e, sinceramente, mi è dispiaciuto vedere nascere uno scontro in quella che dovrebbe essere un’ alleanza. E mi dispiace soprattutto perchè ho tratto giovamento e aiuto sia dal vostro sito, che dall’altro che menzionavo e sono felicissima che nascano sempre più blog e siti sul cancro. E ben vengano i punti di vista diversi e magari anche le discussioni (nel senso civile del termine ovviamente). 🙂 Grazie per la tua risposta.
un abbraccio
Davvero una splendida riflessione.
Certamente questo blog potrà aiutare molte persone che, nonostante tutto, scelgono di vivere con serenità ed ottimismo tutte le sfide della vita.
Questa è la nostra speranza!
Grazie per le vostre parole
Buongiorno, leggo spesso il vostro aggregatore di blog, e qualche cancer blog, senza seguire un criterio temporale, lo ammetto. Non so a quale episodio si riferisca la prima commentatrice.
Vorrei solo dire che le vostre esperienze mi aiutano a riflettere e a comprendere il modo migliore per stare accanto a gente che soffre.
Non commento perché non voglio invadere il campo di vite che non mi riguardano: ho molto rispetto verso i vostri racconti.
Grazie Sofia (inciso personale: che nome meraviglioso!).
Noi ci auguriamo davvero di cuore che le nostre esperienze possano essere di aiuto per chi si trova, direttamente o indirettamente, a doversi confrontare con il cancro.
Per noi è stato così: leggere i racconti di altri cancer-bloggers ci ha aiutati ad affrontare questo cammino difficile con la consapevolezza di non essere soli.
Mia, questo post non è un post. E’ il manifesto di quello che noi cancer blogger, e autori di Oltreilcancro, sentiamo nel profondo.
Per quanto mi riguarda, apprezzo tantissimo la chiarezza, la sintesi, il modo garbato e preciso della tua esposizione.
Grazie, davvero.
Mi dispiace che nei commenti non si possa inserire un’immagine… ci metterei uno dei nani di Biancaneve: GONGOLO!
Pingback: Il Manifesto | La seconda vita
Ottimo, articolo davvero interessante, era proprio quello che cercavo! Grazie per lo spunto!