Non so dove, in rete, ho letto questa frase: “Se vuoi ottenere qualcosa che non hai mai avuto, devi esser pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto”.
E mi sono subito immedesimata, comprendendo che se voglio – come voglio – cambiare stile di vita, devo fare qualcosa di concreto. Inutile aspettare passivamente che qualcosa succeda. Inutile aspettare di avere più energie e/o di essere abbastanza serene per mettere in atto dei cambiamenti. E piano piano, non senza fatica, qualcosa ho mosso e nei prossimi tempi dovrei vedere i risultati.
Il primo passo è stato chiedere (ed ottenere, a breve) una forte riduzione dell’orario di lavoro. Non è stato un passo facile: i timori che si nascondono dietro ad una scelta del genere sono evidenti, intuibili, sia da un punto di vista professionale/aziendale che personale. Ma ormai il dado è tratto, e tempo di sbrigare alcune incombenze burocratiche, e dovrei cominciare a lavorare metà di quello che lavoro oggi.
Questo vuol dire passare meno tempo fuori, più tempo a casa; significa avere più tempo da passare coi miei figli, e di essere meno stanca quando sono con loro…già, i figli, esserini verso i quali, me ne rendo conto, ho sviluppato un attaccamento che prima della malattia non c’era. Il bisogno di vederli ogni giorno più tempo possibile, di non perdere niente della loro vita…non so spiegarlo, ma il mio rapporto con loro è cambiato parecchio.
Un’altra cosa che mi sta aiutando molto a sentirmi meglio e più leggera, è la mia alimentazione che sta gradualmente cambiando, virando verso la scelta vegetariana.
Sono mesi – più o meno dall’inizio dell’anno – che ho cambiato il mio modo di mangiare. Pochissima carne, ogni tanto pesce, riduzione del formaggio, aumento di legumi e di alimenti a base di soia, tipo il tofu. In parallelo sto abbandonando le farine raffinate a favore di quelle integrali, sto sperimentando dolcetti a base di latte di riso e farina di farro (che per il momento apprezza solo mio marito), al posto del pane mangio crepes artigianali, come spuntini solo frutta cruda, ho inserito frutta secca e semi vari, condisco con curcuma e zenzero, e via di questo passo. Non sono (non ancora) vegetariana, e non mi interessa diventarlo: dietro le mie scelte alimentari non ci sono motivi di ordine etico, ma solo la volontà di prendermi cura di me stessa, iniziando da questa particolare declinazione. Ho studiato, mi sono informata, ho fatto corsi, seguito seminari, letto libri, ma soprattutto ho fatto i conti con i miei gusti e le mie propensioni, e il risultato finale si avvicina molto ad un regime vegetariano.
Speravo anche, a dir la verità, di perdere almeno alcuni dei molti chili accumulati con la chemio, ma così non è stato. Ma non importa. Forse c’è ancora qualcosa da aggiustare, forse non ho fatto tutto bene, ma appunto non importa, al momento. Il vero motivo di questo cambiamento è stato quello di avere un’alimentazione che mi mettesse al riparo il più possibile dalle recidive, ma che fosse compatibile coi miei gusti. Ho scoperto che i legumi mi piacciono più della carne. Ho scoperto che il formaggio (dal quale ero dipendente), diventa meno irresistibile quando si mangiano tante fibre. Ho scoperto che il riso integrale è molto più buono del riso raffinato. Ho scoperto di sentirmi meglio. E i miei esami del sangue sono perfetti, segno che il mio impegno verso un’alimentazione equilibrata è premiato.
Insomma, mi sento pronta a rinascere. Ottobre è il mese giusto. Adoro l’autunno, coi suoi colori perfetti e cangianti, con le foglie dappertutto, con le sue giornate uggiose. Adoro l’aria frizzante del mattino. Non vedo l’ora di tirar fuori dall’armadio guanti e cappello.
E sarà un caso – me ne rendo conto solo ora – ma ad ottobre di due anni fa sono stata operata per il cancro. Quale periodo migliore per una rinascita?
Il post originale è qui.
salve volevo solo farvi conoscere un blog di una ragazza che purtroppo ha a che fare con la bestiaccia , ma già dalle sue prime parole si capisce che tipino tosto è !shttp://www.tantovincoio.com/Tanto_Vinco_Io_IT/In_breve.html vi consiglio di leggerla bastano 5 minuti del vostro tempo…
Ciao Rosy, grazie per la segnalazione….davvero un tipo tosto questa Federica!
Si e vero, si cimicia però con il primo passo, che ti sebra insicuro ed icerto. A questo punto non vorresti mai inziare, ma poi subetra la sfida e prosegui, i passi sucessivi ti sebrano più facili. Conplimenti per la tua dieta!
CIao Michele, vero, il primo passo è sempre il più difficile. Speriamo di prendere subito il ritmo!