Giovedì sono andata a ritirare l’esito della biopsia del neo, tolto quasi un mese fa ormai. Fortunatamente era displastico, e non si può immaginare il sollievo che ho provato. Eccesso di scrupolo dell’oncologo alla fine. Ma va bene, va benissimo così. Stamattina però sono dovuta andare dal medico poco dopo sveglia: la cicatrice si è infettata e mi sono trovata la spalla sporca di pus, dolorante. Mi avevano detto che i punti non avrebbero dovuto essere rimossi, dovevano cadere da soli, e invece no: non solo non sono caduti, ma hanno fatto un bel macello. Morale, il medico ne ha tolti quattro su cinque (il quinto desiste), mi ha messo sotto antibiotico per una settimana, e se tra otto giorni il quinto punto dovesse fare il testardo e non muoversi mi ha consigliato di tornare dal chirurgo.
Oggi però il mio “cancralendario” segna una data importantissima: la data dell’intervento. Quello da cui si inizia a contare. Quello grosso, di cui porto due segni, quello fisico e quello intimo. Quello fisico è ancora lì, impossibile a non vedersi, con l’ascella e parte del braccio ancora completamente insensibili (e che così rimarranno) ma sempre più rosei, e a cui ormai mi sono abituata. Quello intimo anch’esso è ancora lì, che mi fa sentire al colmo della gioia quando penso a come sono stata fortunata per come si sta svolgendo il “dopo”, e allo stesso tempo mi stringe cuore e stomaco quando invece il mio pensiero va ad alcune mie compagne di strada a cui è andata decisamente in maniera diversa. Perchè c’è poco da fare, a volte mi sento meschina ad esprimere la mia gioia in questo senso, quasi irrispettosa, poco delicata. Perchè la sensazione che ho è che il più delle volte non sia merito mio se sono qui, di chi mi ha curato probabilmente in parte, ma per il grosso sia solo una grandissima botta di fondoschiena.
Comunque, oggi sono tre anni, sono qui, viva, senza ombra di recidiva, e un po’ di festa me la merito. Oggi festeggio il mio terzo anno di vita senza cancro. E prego il cielo che sia il terzo di una serie interminabile.
Il post originale qui
Vorrei vedere chi non festeggerebbe . Fortuna … Certo che è’ fortuna, in caso contrario sarebbe come dire che chi ha recidive se le e’ cercate. Ma credo che anche lei vada aiutata. Goditi questo importante traguardo . E in bocca al lupo di cuore e di pancia