
Ho avuto paura di morire?
Di getto avrei detto di no, ma pensandoci un po’ su credo che invece indirettamente io ne abbia avuta molta. Sì, dico indirettamente, perchè, al di là della percentuale di sopravvivenza che mi hanno comunicato all’inizio delle cure, non è stato un pensiero costante per me. Se però devo parlare a cuore aperto non posso negare che il modo in cui mi sono rapportata alla malattia fa intuire tutt’altro. D’altronde cos’è la voglia di vivere e di godersi a pieno tutto e tutti, se non l’altra faccia della stessa medaglia?? Confucio diceva “Ognuno di noi ha due vite. La seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una”. Quindi sì, ho avuto paura di morire attraverso l’amore per la vita. E’ ciò che mi è cresciuto dentro, è ciò che mi ha portato a non fermarmi, a continuare a fare ciò che avevo sempre fatto, anche se con ritmi diversi.
Ho avuto paura di morire nel momento in cui ho concesso il mio tempo anche quando non stavo bene e probabilmente anche coloro che mi amano hanno avuto la stessa paura se me ne hanno dedicato così tanto nonostante i diversi impegni che riempivano le loro vite. Ho percepito questa paura nei piccoli gesti, in messaggi inaspettati, in attenzioni quotidiane, una telefonata di troppo.
Ho avuto paura di morire quando volevo qualcosa e non sopportavo di dover aspettare nemmeno un attimo per averlo. Forse il pensiero di poter stare peggio nei giorni seguenti mi ha resa anche prepotente a volte, ma è proprio il concetto del tempo a muovere i fili della vita di un malato. Non avevo voglia di aspettare, di rimandare nulla. Questa cosa devo dire che mi è rimasta anche ora: se desidero qualcosa, che sia mangiare un gelato, ascoltare una canzone, trascorrere una serata tra amici o fare qualcosa di particolare, cerco di farlo il prima possibile.
Ho avuto paura di morire più per gli altri che per me. Di questo sono abbastanza sicura. Paura che potessero stare male per la mancanza, che potessero smettere di godersi certe cose, paura di non poter continuare a condividere con loro alcune occasioni, alcuni momenti, la nostra quotidianità.
E soprattutto, se è vero che questa paura c’è stata, allora posso anche dire con certezza che non è svanita. Ma, così come ho fatto un anno fa, cerco di godermi a pieno l’altro lato di questa medaglia. Perchè oggi è il momento giusto per vivere a pieno, per sentirsi migliori. Domani chissà…
Il post originale qui.
Dopo ogni paura c’è una rinascita…
Assolutamente. Anche durante la paura, perché è proprio quella che spinge verso una nuova vita 😊
E ti mette in comunicazione con il corpo, te lo fa sentire come mai prima… e comprendi cosa sei veramente
E come per tutte le cose la paura arriva quando ci si pensa, non è forse vero? Buon respiro…
Esatto. ..pensavo davvero di non averne avuta…!
Grazie 😊
Nel senso buono intendo…
Penso la paura sia normale, e sopratutto la paura per gli altri… sei stata sincera e ne è uscito un post bellissimo, davvero
Che cara, grazie 😊
Sì forse è una cosa normale, la cosa che mi stupisce è non averci mai pensato prima!!
Per la mia esperienza ti dico che inizialmente l’idea della morte non mi ha sfiorata per niente, anche se già mi avevano detto che era una situazione molto seria, o forse lo pensavo inconsciamente, anzi sicuramente, ma non me ne sono resa conto. Ho pensato solo a lottare.
Paura di morire l’ho avuta con l’intervento chirurgico al cuore, li si, gli occhi di mia figlia mi hanno annientato. Mi ricordo che prima di essere portata in sala operatoria ho abbracciato mio marito come se non volessi più sciogliermi da lui, e ho capito che avevo paura di non rivedere più nessuno.
E’ normale avere paura di morire, è l’istinto di sopravvivenza che detta la paura secondo me. Altrimenti l’uomo si sarebbe estinto da secoli
Sì sicuramente è così… Prima degli interventi poi è sempre strano salutare e poi addormentarsi e chissà… 😦
Penso che tu abbia colto il lato positivo di questa paura: vivere con pienezza! Hai espresso benissimo questo mutamento della tua filosofia di vita, che è senza dubbio molto positivo. Ti abbraccio forte!
Grazie mille!! Era un po’ complicato spiegarlo e sono contenta sia arrivata la positività che volevo comunicare
Un abbraccio
Ti capisco tanto! Tre anni fa, una brutta emergenza da pronto soccorso mi ha fatto abbracciare una filosofia assai simile. Non mi sono pentita! Vivo meglio, amo, sono amata e mi amo di più !
Le tue parole mi hanno fortemente emozionata, 9 anni fa ho perso mia mamma, aveva solo 42 anni, nelle storie che ho letto in questo blog mi sembra di poter finalmente scoprire come la mia mamma si sia sentita nel dover affrontare 9 anni di malattia, avevo solo 13 anni quando l’ho persa e purtroppo non ho avuto modo di poter sapere molte cose, ma la paura di morire gliela leggevo negli occhi quando mi faceva raccomandazioni sulla vita o addirittura mi ripeteva “Mi raccomando tu e tua sorella fate sposare di nuovo papà, è giovane” sapeva già che prima o poi non ci sarebbe più stata ed in tutto questo c’è stata paura ma soprattutto tanta forza. Provo una profonda ammirazione ed un amore infinito per la donna che mi ha messo al mondo, perché grazie alla sua forza ed il suo coraggio nell’affrontare la vita mi ha insegnato valori unici e fondamentali. Provo una grande ammirazione per tutte quelle persone che hanno sofferto e soffrono per malattia, perché in voi c’è qualcosa dentro che nessun altro può sapere, qualcosa che è d’insegnamento all’umanità. Un abbraccio grande.
Martina
Ciao Martina,
grazie per le tue belle parole e per aver condiviso la tua storia. Scrivere fa tanto bene a chi soffre, ma anche a chi, come te, osserva dall’esterno una realtà che a volte è troppo grande e difficile da comprendere.
Un forte abbraccio
Vale