Interazione delle erbe con la chemioterapia

In Italia una donna su quattro in cura per tumore al seno fa ricorso anche a terapie complementari, in particolare omeopatia, fitoterapia e agopuntura, per alleviare gli effetti collaterali della chemio. In Europa la percentuale è ancora maggiore, una su tre, e addirittura una su due secondo uno studio dell’Università di Manchester, condotto su 282 pazienti di 9 Paesi dell’Unione Europea, Italia  compresa. “Personalmente credo che la ricerca del benessere sia un diritto del paziente – afferma Pierfranco Conte, direttore del dipartimento di Oncologia ed Ematologia, Università di Modena e Reggio Emilia – l’importante è però non affidarsi al fai da te indiscriminato, ma è indispensabile parlarne con il proprio oncologo, soprattutto quando si intende assumere un qualsiasi preparato. Spesso si ritiene che un prodotto non chimico faccia bene a prescindere. Al contrario le sostanze di origine vegetale possono essere tossiche, causare gravi interazioni con farmaci di sintesi o reazioni allergiche.
Di seguito sono riportati alcuni degli effetti indesiderati di alcuni prodotti naturali che sono più noti per le loro interazioni con i chemioterapici. Altri ancora possono essere dannosi anche se non sono qui elencati.
Aglio
Possibili interazioni: da usare con cautela in caso di ogni chemioterapia concomitante e da evitare l’associazione con la dacarbazina; può interferire anche con gli anticoagulanti e con i farmaci antirigetto.
Aloe
Tossicità: effetto lassativo
Possibili interazioni: da evitare in associazione a chemioterapie che possono provocare diarrea; può ridurre l’efficacia di terapie assunte assorbite a livello intestinale.
Curcuma
Tossicità: provoca disturbi digestivi
Possibili interazioni: può inibire la ciclofosfamide
Echinacea
Tossicità: viene proposta come farmaco immunostimolante; se ciò fosse vero potrebbe interagire con immunosoppressori ed essere controindicato nelle malattie autoimmuni.
Possibili interazioni:
evitare l’associazione con Camptotecina,Ciclofosfamide, inibitori del recettore EGFR-TK, pipodofillotossine, tassani ed alcaloidi della vinca ed anche farmaci calcio-antagonisti.
Ginkgo biloba
Tossicità: aumenta il rischio di emorragie; da sospendere almeno due giorni prima di un intervento chirurgico.
Possibili interazioni:
cautela con Camptotecina, Ciclofosfamide, inibitori del recettore Epidermal Growth Factor Receptor-Tyrosin Kinase (EGFR-TK), epipodofillotossine, tassani ed alcaloidi della vinca. Sconsigliato con agenti alchilanti, antibiotici antitumoralie analoghi del platino. Interferisce inoltre con anticoagulanti e inibitori dell’aggregazione piastrinica.
Ginseng
Possibili interazioni: cautela nell’associazione con Camptotecina, Ciclofosfamide, inibitori del recettore EGFR-TK, epipodofillotossine, tassani ed alcaloidi della vinca. Sconsigliato nei pazienti con neoplasia mammaria
o endometriale e recettori estrogenici positivi (stimola la crescita tumorale)
Guar
Tossicità: effetto lassativo
Possibili interazioni: da evitare in associazione a chemioterapie che possono provocare diarrea.
Iperico
Possibili interazioni: evitare l’associazione con qualsiasi chemioterapico, specie Inirotecano, Methotrexate e con il Glivec.
Può interferire anche con i contraccettivi orali, alcuni antidepressivi, antiepilettici e digitale.
Kava kava
Tossicità: danneggia il fegato. Produce sedazione: evitare l’uso quando bisogna essere attenti nelle attività (es. la guida dell’auto).
Possibili interazioni: con anestetici (non assumere vicino agli interventi in anestesia generale). Potenzia gli effetti dell’alcol, degli antipsicotici e dei sedativi.
Liquirizia
Tossicità: può provocare ipertensione arteriosa
Possibili interazioni: corticosteroidi e diuretici
Piper methysticum
Possibili interazioni: evitare l’assunzione in caso di preesistenti malattie epatiche e/o in associazione con chemioterapici potenzialmente epatotossici. Cautela nell’associazione con Camptotecina, Ciclofosfamide, inibitori del recettore EGFR-TK, epipodofillotossine, tassani ed alcaloidi della vinca.
Pompelmo
Possibili interazioni: con Glivec, chemioterapici, Ciclosporina, calcio-antagonisti, statine e antidepressivi.
Senna
Tossicità: effetto lassativo
Possibili interazioni: da evitare in associazione a chemioterapie che possono provocare diarrea.
Serenoa repens
Possibili interazioni: cautela nell’associazione con terapie ormonali sostitutive o con contraccettivi.
Tè verde
Possibili interazioni: può aumentare l’effetto dei farmaci anticoagulanti e antiaggreganti.
Valeriana
Possibili interazioni: cautela nell’associazione con Tamoxifene e con Ciclofosfamide e Teniposide.
Vitis vinifera
Possibili interazioni: cautela nell’associazione con Camptotecina, Ciclofosfamide, inibitori del recettore EGFR-TK, epipodofillotossine, tassani ed alcaloidi della vinca e con agenti alchilanti, antibiotici antitumorali ed analoghi del Platino.

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12 risposte a Interazione delle erbe con la chemioterapia

  1. e = mc2 ha detto:

    Rivolgendomi a Professionista del ramo (Prof. Roberto Miccinilli) e, tenendo informato costantemente l’Oncologo (Dr Carlo Garufi) del percoso aggiuntivo da noi prescelto, per la consorte ho provveduto con la Fitoterapia, quando, dopo il K colon (primo intervento: nov. 2003) e metastasi al fegato (due interventi: maggio, giugno 2004), c’è stato interessamento ai polmoni (altri due interventi: nov., dicembre 2006) oltre, naturalmente le cure oncologiche (Chemio) fin quando praticate.
    Quindi, operazione al colon, chemio e due interventi al fegato; poi chemio e fitoterapia – in abbinata – e due interventi ai polmoni.
    Oggi, dal nov. 2005, procediamo solo con la Fitoterapia come segue (facendo presente che si è consapevoli del fatto che ogni percorso nella Malattia deve essere calibrato sul paziente e che non tutti si pongono allo stesso modo per la rispondenza alle cure specifiche):
    Prodotti Fitoterapici

    Echinacea Angustifollia T.M. : 60 gocce dopo pranzo, 60 gocce dopo cena
    (preparazione da farmacia specializzata)

    Uncaria Tomentosa E.S. 500 mg. : 1 capsula dopo i tre pasti
    (preparazione da farmacia specializzata)

    Aloe Arborescens : bevanda con preparazione (diretta del sottoscritto)

    – accertarsi che la pianta sia effettivamente Aloe Arborescens di almeno 4 anni;
    – tagliare, partendo dal basso della pianta, circa 325 gr. di foglie;
    – lavarle accuratamente con acqua corrente e asciugarle bene;
    – tagliare i bordi spinosi per circa 1 mm di spessore;
    – eliminare eventuali impurità o parti rovinate;
    – pesare 300 gr. netti di foglie pronte;
    – tagliarle a pezzetti in un frullatore elettrico;
    – aggiungere 15 ml (1 cucchiaio da minestra) di grappa o altro alcool a 40° non aromatizzato;
    – frullare bene fino ad ottenere un prodotto omogeneo;
    – preparare un vaso ermetico da ½ litro con 250 gr. di miele fluido;
    – aggiungere nel vaso con il miele la pianta, frullata con l’alcool, mescolando bene fino ad amalgamare il tutto.

    Il preparato è così pronto per essere usato.
    – conservare il preparato in frigo, reparto verdure o, specie in inverno in altro luogo fresco;
    – conservare il preparato al riparo dalla luce o avvolgere il contenitore con della carta stagnola;
    – mescolare bene il contenuto del barattolo prima di ogni somministrazione;
    – assumere il preparato a stomaco vuoto, 15- 30 minuti prima dei tre pasti principali;
    – seguire con rigore lo schema seguendo le prescrizioni del medico curante;
    – si consiglia di attuare un regime alimentare prevalentemente vegetariano.

    Dosaggio di somministrazione:
    1° e 2° giorno un cucchiaino da thè
    3° e 4° “ due cucchiaini da thè
    5° e 6° “ tre “ “ “ (un cucchiaio da minestra)
    7° e 8° “ quattro “ “ “
    9° e 10° “ cinque “ “ “
    dall’11° “ in poi due cucchiai da minestra

    Se vi è interruzione oltre i 2 giorni occorre riprendere il dosaggio, come sopra, dall’inizio.

    La consorte è in follow-up ed il suo percorso è stato oggetto di disamina durante un Congresso presso l’Istituto Regina Elena di Roma ove operano Professiniosti d’ eccellenza pur tra le carenze per i tagli che la Politca dedica al Male.

    Auguri di vero cuore a tutti gli interessati a quanto sopra.

    luigi

    • oltreilcancro ha detto:

      Caro Luigi, grazie pe il tuo contributo. Vorrei però sottolineare che è sempre molto pericoloso “dare ricette”. Preferiremmo evitare che compaiano tra i commenti indicazioni terapeutiche di qualunque natura, dal momento che la scelta delle cure mediche è qualcosa di molto delicato perchè venga affrontato in un blog che ha comunque un taglio “biografico-narrativo” e non certamente medico. Inoltre ogni paziente è un caso unico e come unico deve essere trattato dai medici che ne conoscono la storia, le caratteristiche del tumore, ecc. Tua moglie, prima di dedicarsi alla sola fitoterapia, ha fatto tutte le cure classiche, chemio &co. E questa è la starada giusta. Non esistono miracoli, esistono casi che si sono risolti positivamente in primo luogo grazie alle cure che non vanno mai sospese se non per indicazione dei medici, all’atteggiamento del paziente, al tipo di malattia, ai supporti come meditazione, fitoterapia, omeopatia, agopuntura, pensiero positivo e chi più ne ha più ne metta.
      Tutto, però, va fatto insieme ai medici. E questo è il senso di questo articolo. Purtroppo troppo spesso si pensa che le erbe siano sempre innocue, invece non è vero. Prima di assumere qualsiasi cosa è indispensabile parlarne con i medici.
      Un caro saluto a te e a tua moglie. Milva

      • luigi ha detto:

        Leggo oggi, Milva, la Tua replica e mi spiace che Tu non abbia ben letto la forma in Italiano che ho rassegnato su Internet.
        Premetto di non avere dato ricette, non mi permetterei mai, stante anche la delicatezza della questione in discussione, ho solo raccontato un tratto della nostra strada, ben consapevole ” … che la scelta delle cure mediche è qualcosa di molto delicato perchè venga affrontato in un blog che ha comunque un taglio “biografico-narrativo” e non certamente medico. …”.
        Ogni paziente e sì un caso unico, ma la conoscenza è utile per ogni aspetto della vita umana.
        Certo che mia moglie si è sottoposta alla chemioterapia e mai alcun Medico che noi abbiamo seguito nei suggerimenti, trattandosi di luminari della Materia, si è permesso di consigliare il contrario; in primis il Fitoterapista che ha fornito una “cura” di sostegno al fisico.
        I miracoli esistono, ma sono solo quelli della Scienza e Te lo dichiara un non credente; puoi credere.
        Il percorso è stato compiuto ed ancora oggi siamo in itinere, con i controlli e quant’altro, con il beneplacito dell’Oncologo; eccezionale nella sua professionalità.
        Le erbe non sono innocue, non tutte almeno, e questa è un’altra cosa sulla quale esprimo il mio accordo con Te; non sul taglio della Tua replica che non ha bene interpretato il mio scritto.
        Ciò non toglie che gli auguri restano, e come, per tutti coloro che si trovano dentro il tunnel.

  2. silvano de cillia ha detto:

    serenoa repens può causare diarrea?

  3. Monica ha detto:

    Potete consigliarmi un medico omeopata nella zona di Sommacampagna o Verona che possa aiutare una mia amica nella cura dei sintomi della chemioterapia. La mia amica è stata operata di tumore al seno
    Grazie

  4. anna ha detto:

    Visto che si parla di terapie alternative o complementari,vorrei mettervi a conoscenza degli ultimi risultati del MDB al III°°Congresso oncologico in Cina,al quale dott.Di Bella è stato invitato dal Prof.Schally, premio nobel della medicina che appoggia dai tempi della sperimentazione la cura,sperando che vi sia utile.
    Nella relazione vengono presentati anche 122 casi di tumori al seno guariti con la terapia.
    In questo blog della giornalista Gioia Locati del quotidiano Il Giornale,che ha provato sulla propria pelle l’esperienza del tumore al seno,troverete anche altre new’s interessanti sul tumore .
    http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fblog.ilgiornale.it%2Flocati%2F2011%2F06%2F03%2Funa-speranza-contro-il-cancro-piu-maligno%2F&h=94fac
    Anna

  5. Nilde ha detto:

    cari amici sono in ura all’ist..tumori di Milano.
    Purtroppo vorrei assumere prodotti alternativi per gli effetti collaterali alla chemio, ma mi hanno spaventata dicendomi di evitarlo perchè potrebbero esserci delle interferenze. Ho soprasseduto malgrado io sia assistita da tempo dalla mia dottoressa omeopata.
    Che fare?ùHo lo stomaco a pezzi e dolori alle ossa., inoltre stanno iniziando a venirmi le ragadi.
    Grazie per una vostra risposta
    Nilde

    • mamiga72 ha detto:

      Nilde, purtroppo qui tra di noi nessuno è medico, per cui non ci possiamo permetterci di darti una risposta seria e competente. Siamo dell’idea che ogni caso è un caso a sè, e dare consigli è sempre pericoloso quando non si è sicuri che vada bene anche agli altri. Io, di mio, posso dirti che accanto alla chemio mi hanno dato del cortisone e dei gastroprotettori all’epoca, per limitare gli effetti collaterali al minimo, che sono pur sempre farmaci ma dosati dai medici e mirati a risolvere i miei specifici problemi. Sono dell’idea che non bisogna mai fare di testa propria, in queste cose.
      Un grosso in bocca al lupo.

  6. Anna Maria ha detto:

    Il mio oncologo più volte sollecitato sull’argomento mi ha sempre detto che posso mangiare di tutto, senza nessuna eccezione (sono sotto somministrazione di Trastuzumab e paclitaxel). Vorrei capire a questo punto se le terapie effettuate fino ad oggi sono risultate meno efficaci perché ho assunto curcuma, piuttosto che melograno, the verde o tisane purificanti per fegato e reni. Anna Maria

  7. Tiziana Mirabella ha detto:

    Salve ! Io ho finito chemioterapia a dicembre, posso mangiare melograno ?? Però prendo exmestane.

  8. Ombretta ha detto:

    Vi leggo sempre volentieri vorrei però farvi presente che dopo la mastectomia facendo 8 cicli di chemio ho sempre combinato aloe arborescens , ho testato 8/9 aziende poi mi sono resa conto che le uniche due aziende che erano in grado di inibirmi completamente gli effetti collaterali erano la Angel Ariel ed Aloe Ghignone. Entrambi molto più costose rispetto alle altre ma vi garantisco che se sono viva lo debbo certamente anche all’aloe arborescens. Da 2 anni mi sottopongo ai regolari controlli ma almeno tre volte ogni anno abbino pesanti dosi di aloe arborescens superiore. Ho scoperto che alcune mie amiche di reparto non ci sono più , loro non ci credevano , sono dispiaciuta, almeno documentatevi. Certo sono cure di supporto molto costose ma meglio fare a meno di una borsa di Gucci o di un viaggio ma vivere bene

    • NELLA ha detto:

      Grazie Ombretta , ho la stessa patologia e da Novembre assumo l’aloe a cui ha fatto riferimento , stupidamente compravo Aloe vera Zuccari, non conoscevo la arborescens dei Ghignone, certo il costo è veramente proibitivo ma lo stesso oncologo del San Gerardo mi ha confermato l’efficacia, inoltre non è lassativa , per me è un ottimo gastro protettore non ho mai più avuto nausea e le unghie sono nuovamente meravigliose, se avete disponibilità economica è la strada certa per contribuire alla guarigione

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