Mi aspettavo una botta di dolore, mi aspettavo subito nausea, vomito, ma il dolore, mi aspettavo veramente tanto dolore, pensavo che quando mi sarebbe arrivato il liquido nelle vene avrei avuto male, tanto male.
Più la medicina è cattiva e più bene fa, così mi dicevano sempre quando ero piccola. E così deve essere: più è cattiva prima guarisco.
Il dolore fisico subito non è arrivato, è arrivata la paura quando alla fine della seduta ho fatto la pipì e questa era rossa, rossa come il liquido che goccia a goccia, piano piano è entrato dentro di me. Più è cattiva e più fa bene, e dal colore, quel colore rosso vivo, deve essere così. Come la mela rossa di Biancaneve, tanto bella ma velenosa, questa non è bella, non può essere bella ma è altrettanto velenosa.
Il dolore non è arrivato, la nausea e il vomito sono arrivati verso sera, al pomeriggio, quando tutti mi telefonavano per sapere come era andata, mi meravigliavo più io di loro:
“Sto bene, non ho molto appetito, ma è dovuto alla paura, ma sto bene, non ho nè nausea e nemmeno vomito.”
Il Ferrari si è sentito subito la coscienza pulita, visto che non mi ha accompagnata in reparto, sono andata sola, avrei voluto averlo lì con me, a farmi coraggio, ma aveva più paura lui di me, io ero terrorizzata, avevo gli occhi sbarrati, profondi e neri, le pupille fisse, immobili, in attesa della botta di dolore che sarebbe arrivata, appena il liquido fosse entrato in circolo.
Niente di tutto questo, martedì 9 settembre sono stata bene, solo un po’ di stanchezza verso, ma questo non mi ha impedito di andare a cena a casa da A. come si fa tutti i martedì sera, di mangiare salsicce e fagioli, pucciare il pane, ridere come se niente fosse. Come se niente fosse, io favevo finta di niente e loro seguivano il mio far finta di niente.
Mercoledì mi sentivo stanca, tanto stanca, ma avevo qui mia madre che mi faceva compagnia e mi teneva d’occhio, ho preparato le verdure per cucinare l’arrosto, ho stegamato un po’, fingevo che fosse tutto a posto, come se niente fosse, andava tutto bene, tranne un piccolo particolare, era impaurita, temevo che stando così bene, la chemio non stesse facendo effetto,. ma mi tenevo tutto dentro, i miei dubbi non li deve sapere nessuno, sono miei, tutti miei, solo miei.
Dal giovedì è cambiato tutto, il mondo ha preso un’altra piega, tutti gli effetti collaterali si sono presentati, tutti assieme e tutti in una volta, non ci credevo, non era possibile, perchè i giorni precedenti ero stata bene, magari solo un po’ stanca, ma incolpavo la tensione, perchè allora dovevo star così male?
Con chi ne potevo parlare, perchè avevo così paura che non riuscivo nemmeno a parlare.
Ed è stato così fino a ieri, stanca di una stanchezza malata, brutta, si è aperto un mondo di dolore, di spossatezza fisica e mentale sconosciuto, non avrei mai pensato di sentirmi tagliare le gambe in questa maniera,io che non mi fermavo nemmeno con la febbre, ho passato giorni interi a letto o sul divano dormendo, pisolando, lasciando squillare il telefono, staccandolo, con la radio spenta, mi dava fastidio tutto e tutti.
Ho passato giorni e giorni di solitudine cercata, invocata, con la paura, il terrore di mettermi a piangere. E fra 21 giorni ricomincia tutto da capo, ma spero che passando il tempo il fisico si abitui e gli effetti si attenuino.
Intanto fra 3 giorni dovrò stare bene, debbo andare a fare il prelievo di mezzo, devo andare da sola, non posso cominciare fin da ora a farmi scarrozzare avanti e indietro, io sono indipendente.
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