Passano gli anni, la paura rimane sempre in agguato, specialmente all’approssimarsi dei controlli, ma più passa il tempo e più ti senti grande, guarita, ti rendi conto che ogni minuto che passa lavora a tuo favore, finchè arrivi quasi al punto che ti senti guarita fisicamente, ti rendi conto che ce l’hai fatta.
La vita rientra nella normalità, tutto torna quasi come prima, con le sue corse, le sue ansie, le lamentele nei confronti dei mariti e dei figli.
Tutto procede nel migliore dei modi, ti piace la persona che è emersa da questa esperienza
di vita, conosci altre persone che come te hanno affrontato il mostro, da loro ti senti capita,
con loro riesci ad instaurare un rapporto che va oltre l’amicizia, un rapporto che dà tanto a te e a loro.
Cominci a sorridere e a fare programmi a lunga scadenza, torni a vedere il tuo futuro, tutto procede lungo binari ben segnati, tutto procede al meglio finchè….
Finchè non succede qualcosa che inceppa il meccanismo, finchè qualcosa mette un freno a questa vita tornata alla normalità, finchè qualcuno o qualcosa mette i bastoni fra i raggi di questa ruota che girava quasi per inerzia.
Finchè la morte, la perdita di una persona conosciuta, la morte di una persona amica manda tutto in frantumi.
E tutto torna a girare intorno a questo mondo fatto di paura, di morte, di cure e di controlli che avevi accantonato in un angolo remoto e buio della tua mente.
Finchè ti rendi conto che a questo mondo tutto è relativo, oggi ci sei e domani chissà.
Allora ti rendi conto che tutto quello che hai costruito per sopravvivere all’esperienza è andato in frantumi, si è sbriciolato come vetro e torni a combattere con la paura, con le lacrime e con la rabbia
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