Eravamo rimasti che piangevo disperata sotto lo sguardo attonito delle Supercocche…
Incredibile, nessuno mi aveva mai parlato di chemio e ora mi aspettavano ben 6 mesi di trattamento: ho incominciato a vomitare ancor prima di iniziare la cura…
Tuttavia, qualcuno lassù ha ascoltato le mie intense preghiere e il giorno prima dell’incontro con l’oncologo per stabilire il piano terapeutico andiamo da un oncologo chirurgo di chiara fama, padre di un collega del Marito che, molto gentilmente, si è reso disponibile a visitarmi. Con lo stomaco in subbuglio percorro i 100 km più per educazione che per convinzione: mi è stato detto da più parti che i protocolli di cura sono standard. Arriviamo e il DOTTORE mi fa subito un’ottima impressione: SORRIDE, mi tranquillizza, insomma, è carico! Capisco che ho di fronte un outsider: prende un foglietto e mi spiega tutto. Imparo subito i termini chiave: proliferazione cellulare, recettori ormonali, c-erb, linfonodo sentinella, Grading e stadiazione. So tutto! Lui mi chiede l’esito istologico, ma sarà disponibile solo l’indomani. Mi guarda e dice: “come è possibile prescrivere chemio senza istologico?”. Io, ovviamente, non ci avevo pensato! Lui sostiene che è un tumore ormonoresponsivo.
Il giorno dopo andiamo dall’oncologo e gli dico subito che sono stata visitata dal DOTTORE: sobbalza letteralmente sulla sedia e commenta: “siete andati proprio in alto!”. Mi legge l’istologico e il tumore è chiaramente ormonale. Penso che ho due possibilità: compiere questo viaggio su una vecchia e scomoda Panda o su una Ferrari nuova di pacca. Non c’è storia… Inoltre, l’oncologo, neanche me lo aveva detto che in certi pochi centri di eccellenza, in casi come il mio, l’inserimento della protesi viene fatto subito durante l’operazione (nella mia città mettono un espansore e, dopo alcuni mesi, bisogna essere rioperati per inserire la protesi).
Mi affido completamente al DOTTORE che mi accompagna alla data dell’intervento scrivendomi SMS per sostenermi, tranquillzzarmi e aiutarmi psicologicamente. Il tunnel nero, tenebroso e oscuro nel quale ero drammaticamente precipitata ha una luce in fondo, incomincio a vederla e, come dice lui, prima o poi uscirò, il tempo è galantuomo. Sono stata operata, sono mesi che non vedo il DOTTORE e non lo rivedrò più, ma quanto mi ha aiutato!! Ora sono in cura da un ONCOLOGO altrettanto gentile e competente, che mi ha prescritto la terapia che dovrò seguire per 5 anni.
In ogni caso, anche nella sofferenza si può sorridere, bisogna avere tanta fede e non smettere mai di pregare. Chi non ha mai sofferto non ha mai vissuto e chi ha cicatrici ha una particolare forza e ardore nell’affrontare le prove della vita. A tutti i malati: non perdete la speranza ma fate in modo che la malattia vi faccia crescere, vi renda più umani e vi porti una nuova consapevolezza nello stabilire priorità e valori della vostra esistenza.
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Anche il mio è un carcinoma sensibile agli ormoni , ho fatto la radio e sto facendo la terapia dei 5 anni, sono stata fortunata è stato preso in tempo . Le dottoresse che l’hanno scoperto sono state 2 angeli ,e anche il chirurgo che mi ha operato è stato eccezzionale. In 18 giorni trovato ed eliminato ,l’ ospedale humanitas è all’ avanguardia e nel mese di agosto mi sono trovata al posto giusto al momento giusto , e tutto con l’assistenza sanitaria ,quindi non posso dire che bene.Adesso mi seguono in questo percorso sono dei professionisti umani e fantastici,ce ne vorrebbero a iosa di persone così prima l’uomo e poi il medico assistiti dalla mano del Signore.
Quindi siamo entrambe in menopausa…
E’ una fortuna trovare il personale giusto, davvero.
Un caro abbraccio.
Ricambio con tutto il cuore , e parlarne ,parlarne sempre ! In bocca al lupo ….viva la vita!!!!