Ho sempre pensato che essermi ammalata di cancro mi abbia aperto la mente verso situazioni e persone che fino a prima avevo piuttosto ignorato.
O meglio, come tutti, sapevo che c’erano persone che avevano il cancro, alcuni non ce la facevano, altri guarivano. Ma era un mondo che mi sfiorava e basta. Per il resto pensavo alla mia vita, ai concerti, al lavoro e al tran tran quotidiano.
Forse qualche volta avevo pure pensato di fare volontariato, ma era rimasta solo un’idea, perché del resto, anche in questo caso, come tutti avevo poco tempo.
Poi, quando mi sono ammalata e ho visto per la prima volta da vicino un reparto oncologico, con le persone che facevano chemioterapia e che stavano male (c’ero anche io, ovviamente, ma ho sempre amato osservare molto ciò che mi circonda) perché avevano (e avevo anche io) quella malattia di cui fa paura pronunciare il nome, qualcosa è cambiato profondamente in me.
Ho iniziato a provare un bisogno fortissimo di aiutare le persone, di fare quello che potevo per rendermi utile. Quando facevo la chemio, immaginavo di tornare in ospedale negli altri giorni per parlare con gli altri ammalati.
In realtà poi non l’ho mai fatto, primo perché ero stanchissima e poco in forma per la chemio, e secondo perché per fare questo tipo di volontariato bisogna fare dei corsi, non ci si può improvvisare.
Visti i miei problemi quotidiani di stanchezza, benessere/malessere/sonno a seconda degli orari e dei pasti, ecc, ho preferito optare per quello che definirei forse, in maniera perfino “pomposa”, volontariato via web.
Che poi in fondo è quello che cerchiamo di fare con Oltreilcancro.it. Parlarne (o meglio scriverne) per potere anche fornire un vissuto che possa aiutare.
Ho sempre cercato di dare informazioni fin dove potevo su quello che è la mia esperienza con il cancro allo stomaco e di creare un riferimento con il gruppo su Facebook per chi si trova a vivere questa patologia.
Così mi sono trovata a condividere le emozioni delle persone che ho conosciuto in questo modo e a preoccuparmi per loro. (Ad esempio, in questo momento i miei pensieri sono, tra gli altri, per un amico che sta passando un momento difficile, e per chi gli sta accanto).
Posso veramente dire che il cancro mi ha aperto gli occhi nei confronti degli altri, e di questo sono molto contenta perché grazie alla malattia sono riuscita a superare quella forma di egoismo superficiale che in fondo prima avevo e di cui non mi accorgevo…
Il post originale qui
ciao io mi chiamo viviana e sono contenta di aver trovato qualcuno con cui dividere la mia malatia.Il 20 gennaio 2010 vengo operata per adenocarcinoma allo stomaco mi viene asportato tre quarti di stomaco ,poi a febraio sei mesi di chemio ,ora stò abbastanza bene se non fosse comparso ancora elicobatter piloro
che avando gia trattato con antibiotici non se ne vuole andare .Ora dovrò fare la visita dal gastroenterologo e poi si vedrà ,mi preoccupo se dovrò operarmi ancora forse per toglierlo completamente !!!ringrazio chiunque vorra rispondermi .
Ciao Viviana, Io penso che forse quando i medici hanno deciso di non toglierti tutto lo stomaco fossero ottimisti sul fatto che la parte rimanente potesse restare sana.
A me per esempio fu deciso da subito che lo stomaco andava tolto tutto.
Io incrocio le dita per te, spero che non ci sia ragione di togliere anche quello che è rimasto.
Fammi sapere tue notizie quando hai voglia.
Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo!
Rosie