L’altroieri abbiamo ricevuto l’ennesima brutta notizia: la radio al cervelletto ha funzionato, ma nel frattempo è comparsa una nuova lesione al talamo sinistro.
Allegria.
L’altroieri non è stata una buona giornata: ero incazzata nera.
Poi ieri, mentre andavo a fare la chemio, mi è salita dentro un’inspegabile e, se vogliamo dirla tutta, ingiustificata onda di fiducia profonda. Molto forte.
Tutto ieri ci ho pensato, e credo di aver capito una cosa. Abbiamo bisogno di abbandonare un certo modello di speranza, perché molto semplicemente non fa più per noi. Ovvero: non guarirò dal cancro – e questo si sapeva – ma non riceverò più neanche buone notizie di quelle tradizionali che ci aspettiamo sempre (riduzioni, stabilizzazioni). Al massimo, dobbiamo sperare in brutte notizie, ma diluite il più possibile nel tempo. Questa realtà dobbiamo guardarla in faccia, prenderne le
misure e contenere la paura che può generare a volte. La paura è ammessa, ma non è ammesso che paralizzi i nostri desideri di felicità, che sono forti e saldi come sempre.
E questo per quanto riguarda la speranza.
Però mi sono illuminata sul sentimento di fiducia che ho sentito così chiaramente ieri, quell’onda che mi è salita dentro con forza ed energia: la fiducia che andrà tutto bene e che la vita si prende e si prenderà cura di sé, proprio come ho letto spesso negli ultimi anni.
È vero.
E da ieri ne sono ancora più convinta.
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A meno che il talamo sinistro non abbia qualche responsabilità, autonoma
dalla mia volontà, nella produzione di pensieri e sentimenti che mi fanno così tanto bene.
Ma allora: ben venga.
Qui l’articolo originale.
Il tuo post mi ha emozionato! E’ vero….Tutto cio’ che esprimi e’ VERO! ……E non ci sono parole all’altezza, per commentarlo……….Ma la Speranza giustamente c’e’ e……..CI DEVE ESSERE! Una speranza costruttiva, che e’ pronta a reagire, una speranza consapevole, che ricarica delle energie necessarie, per affrontare l’oggi….e la paura !! Un abbraccio, da AnnaRosa-Arcobaleno
cara widepack…ti leggo e ho letto le parole di tante di voi. mio padre mi ha lasciata 1 anno e mezzo fa e da allora, pur essendo molto giovane, non ho fatto altro che vittimizzarmi in tutto e per tutto. sembrava come se fossi l’nica ragazza giovane al mondo ad aver perso il padre. sembrava che solo io potessi soffrire al mondo.è quel che è peggio che ho sofferto moltissimo per questo mio comportamento…..allora, da un paio di mesi, ho iniziato a guardarmi intorno e a trovare persone come voi (seguivo molto Anna Lisa) che danno al cuore un’ inspiegabile leggerezza….è incredibile. vi leggo…insomma il tema in questione non è proprio dei più leggeri…eppure leggervi mi da una grande…non so come definirla…serenità?non so ma… tutto ciò mi sta arricchendo moltissimo! VOI ci state insegnando ad apprezzare a pieno la vita….e di non aspettare di ammalarci o che succeda qualcosa di eclatante nella nostra vita perchè impariamo veramente ad apprezzarla…..e così, pensandovi, durante la giornata….cerco di non sbuffare neanche quando sono in coda per tornare a casa da lavoro e le macchine non si muovono……GRAZIE meravigliose donne…ci date molto…con poche parole…..vi ammiro molto. col cuore….Ari
eh…e scusami per l’errore del nickname…widepeak…….:p
la speranza è una medicina potente che non si compra è dentro di noi , leggere le tue parole è di conforto e incoraggiamento per chi la speranza la persa. C’e una piccola poesia di Trilussa sulla felicità:..”..C’e un’ape che se posa su un bottone de rosa….lo succhia e se ne và …..tutto sommato la felicità è una piccola cosa .” la felicità non è altro che la speranza che ci incoraggia ad andare avanti .Grazie wideapeak Maria Grazia