Mi presento : sono la…. Paura
Eh beh, non una paura qualsiasi
di quelle comuni che più o meno hanno tutti.
C’è la paura del buio, la paura dei ragni, degli insetti, dell’acqua,
paura di salire su un aereo e tante altre mie compagne paure
quella con la P maiuscola
definita da qualcuno e da lei la Grande Paura.
In genere me ne sto silenziosa in un angolino nascosto
non do fastidio me ne sto tranquilla
Il momento più opportuno per me
e più INopportuno per lei.
Perchè arrivo all’improvviso.
Come una diva d’altri tempi
quando lei meno se l’aspetta.
E, vi assicuro, che la mia entrata
è un’entrata trionfale da vera diva!
Proprio perchè lei non sa quando io arriverò.
per decidere di uscire allo scoperto:
un dolorino persistente che lei sente da giorni
e che non aveva mai avuto prima
un ricordo che pensava aver superato
e che invece affiora nella sua mente,
il pensiero a quanti giorni mancano al prossimo controllo
la mancanza di quelle parole che la rassicurano
quel “stai tranquilla va tutto bene”
che le dice il suo oncologo
O anche la frase che legge scritta sull’esito
” Non ci sono segni clinici di ripresa di malattia”
So che se li legge quando un attimo di debolezza
sta per prendere il sopravvento
Sa che io sono pronta ad uscire dall’angolino remoto
E io non sbaglio mai il momento migliore per
Il momento in cui so che farò effetto.
Quel momento in cui lei si sentirà come se stesse per soffocare
come se l’aria non passasse nei suoi polmoni
come se un blocco allo stomaco
fermasse quel flusso di aria vitale.
sono brava. Il mio lavoro di Paura con la P maiuscola
Il cuore le batte all’impazzata
le gira persino la testa.
Cerca, si guarda intorno, cercando una “mano” a cui aggrapparsi
(Una volta con lei c’era la sua psico che l’ha aiutata a venire fuori dal pozzo
Ma non sempre c’è , ovvio, lì con lei.
Così le ha insegnato un modo per “gestirmi”
Ammetto, a volte a lei riesce di tenermi a freno.
Ma , a volte, un pochino meno.
Ora lei ha trovato un altro modo per non farmi prendere il sopravvento
sulla sua anima, sul suo cuore, sulle sue azioni.
La vedo che , in quei momenti, mentre cerca di controllare il suo respiro,
dandogli un ritmo, prende dalla borsa il suo
So che scrive una favola.
Entra in un mondo “suo” fatto di favole che costruisce ,
si aggira fra i personaggi a cui dà vita
E io, che sono la Grande Paura
me ne torno nel mio angolino.
Ci sarà un’altra occasione per farle ricordare
che, sì , è stata fortunata
sono parte di lei , sono ormai nella sua anima
e finchè non riuscirà ad impacchettarmi e ripormi in un angolo
io aspetterò il mio momento
perchè ce ne saranno altri e altri ancora, lo so.
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