Oltre lo sguardo

http://www.youtube.com/watch?v=XQxPmW1ox1Y&feature=share   Triste, Questa è la canzone con cui le bambine di Anna l’hanno salutata

Sono triste.   Anna ci ha lasciato.

Non voglio passare per retorica ma non trovo altre parole: mi sento orfana!

Non la conoscevo di persona  ma il suo blog era quello che seguivo con più assiduità. E pure lei mi regalava commenti, mi donava sostegno, non mi faceva sentire sola. La sentivo condividere le mie emozioni.

Di lei mi hanno colpito l’ironia, la schiettezza con cui chiamava le cose e i sentimenti, al limite della rudezza, La lucidità con cui guardava la vita, l’amore per la sua famiglia, l’amore per la vita.

Amata per questo.

Sono triste

Il post lo trovi qui

Pubblicato in Uncategorized | 2 commenti

Wide-ricordi

avatar blogLa prima volta che ti ho vista  eri con i capelli lunghi sulle spalle e il tuo modo di parlare grintoso…e c’erano anche Giorgia e Mia.

Poi ci fu il primo viaggio in treno sul Freccia Rossa per andare a Bologna all’incontro con le altre cancer bloggers, e noi eravamo sedute di fronte in diagonale, ognuna con il suo libro e un sorriso che ogni tanto ci scambiavamo, ma era il magnetismo dei tuoi occhi a colpirmi ogni volta che alzavo lo sguardo.

I nostri vissuti paralleli con i Festival nel 1995…

La riunione per Oltreilcancro a casa tua, meraviglioso momento.

L’incontro lungo i corridoi dell’ospedale di Livorno per il matrimonio di Anna Lisa, e il tuo sorriso quando mi avevi detto: “Ma che sei tu con la gonna????!!! Mica ti avevo riconosciuta!”

Il viaggio a Montecatini per la costituzione dell’Associazione Annastaccatolisa, e la mia faccia quando si erano aperte le porte della metro B ed eri entrata tu… che se ci avessimo provato, a tentare per caso una simile sincronia, mica ci saremmo riuscite…

Il tuo elogio sfrenato dell’ebook reader, e avevi ragione!

E ricordi più vicini:

Il giorno in cui ero seduta su un pouf dopo pranzo, a riposare la pancia, in un noto store alimentare di Roma,e ti ho vista passare per caso e ho quasi travolto uno stand di confetture per correre ad abbracciarti…

Il giorno in cui ero in centro a Roma e ho sentito chiamare il mio nome da una macchina in mezzo al traffico ed eri tu con Obi, e la gioia di salutarti di nuovo senza nulla di programmato.

La foto del nostro abbraccio stretto a casa tua…(domani me la stampo, grande…)

Drood, che ho nella libreria da tempo, ma che non ho ancora letto e che leggerò pensando a te…

E infine questo tuo post che mi fa salire una rabbia incontrollabile, pesantissima:

http://widepeak.wordpress.com/2009/09/09/diagnosi/

Ciao Anna cara, gemma splendente.

Qui il post originale
Pubblicato in Dolore, Morte | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Per Anna

icoariannaSe ne è andata Anna, Wide per i lettori del suo blog, una grande amica, una donna battagliera e ironica, che ha sfidato la malattia con le armi dell’intelligenza. Per il momento la malattia pare avere vinto, Anna non c’è più, non scriverà più le sue battute taglienti, non ci farà più partecipi della sua vita famigliare, della sua dolcezza di mamma.  Ma Anna resterà sempre con noi,  le sue parole continueranno a vivere in noi, a dare  speranza, a mostrarci come si combatte con tranquilla fermezza. Anna è stata tra i fondatori di Oltreilcancro e tra le protagoniste di questa avventura bellissima di donne che si danno coraggio a vicenda raccontandosi sui blog, di questa piccola comunità aperta sul mondo . E’ la seconda, dopo Anna Lisa a lasciarci, e il dolore che tutte proviamo è davvero immenso, profondo. Voglio ricordarla con l’immagine di un luogo di grande pace dove siamo state entrambe a recuperare energie, scoprendo poi che avevamo mancato un incontro casuale per poche ore.

Ciao Anna, che la terra ti sia lieve.

Immagine

il post originale è qui

Pubblicato in Morte | Contrassegnato , , , | 2 commenti

Addio Wide

Marmot_66Addio dolce amica dagli occhi belli e dal cuore grande.
La tua vita è stata un sentiero troppo breve, ma così pieno di luce da illuminare il mondo.

Addio grande donna, che hai saputo trovare un senso ad ogni tuo giorno e riempirlo di vita.
Grazie per averci permesso di camminare al tuo fianco, per aver condiviso con noi tanta saggezza, tanti sorrisi, tanta speranza e tanto amore.

Addio Anna, rosa d’inverno.
Ogni parola che mi hai lasciato rimane nel mio cuore come un tesoro prezioso, ogni ricordo di te è un dono per il quale posso soltanto dirti

grazie

qui il post originale

Pubblicato in Uncategorized | Contrassegnato , , , | Lascia un commento

Ciao Anna, Widepeak, amica e blogger

All’inizio Anna mi commentava come Misshajim e ancora non aveva aperto il blog On the widepeak. I suoi commenti erano sempre preziosi, e sentivo che tra di noi c’era una grande affinità, non solo data dalla comune sventura di avere o avere avuto il cancro. Un giorno mi scrisse una mail per invitarmi all’inaugurazione del festival di fotografia che aveva organizzato per la società di eventi per la quale lavorava, qui a Roma. Visto che non ci potevo andare mi ha fatto avere due biglietti, uno anche per Sten, da utilizzare quando volevamo. Quando poi ci siamo andati le ho telefonato per ringraziarla, dalla terrazza del palazzo delle Esposizioni, e in quell’occasione ho sentito per la prima volta la sua voce.

Dopo qualche mese Anna ha aperto il blog e finalmente abbiamo deciso di conoscerci di persona.

Io ero in pausa pranzo e lei appena uscita dai controlli nell’ospedale in cui è stata in cura per tutti questi anni, a poche centinaia di metri da dove lavoro, sullo stesso lato del Tevere. Abbiamo mangiato un’insalata di gamberetti molto buona, e intanto parlavamo, parlavamo, parlavamo, guardandoci negli occhi, che lei aveva bellissimi, azzurri.

Durante quell’incontro, come scrissi tempo dopo, Anna lanciò l’idea che poi ha portato alla nascita di Oltreilcancro, trascinandomi con il suo entusiasmo nell’impresa che dopo un anno siamo riuscite a realizzare, complice un pranzo delizioso organizzato nel giardino di casa sua, con le altre blogger che avevamo coinvolto. Ma prima di tutto, quel giorno, io e Anna siamo diventate amiche.

Da quel giorno sono passati quattro anni, durante i quali la mia malattia si è allontanata sempre di più mentre la sua peggiorava. Io non accettavo facilmente la sua accettazione, la sua consapevolezza di non poter guarire, di poter aspirare solo a qualche anno in più di vita, di non poter vedere le sue figlie diventare delle ragazze. Eppure è stato proprio grazie a lei, a quel lavoro difficile e profondo che faceva su di sé e cercava di comunicare agli altri, magari scrivendolo sul blog, commentando il mio, o parlandone a voce, o nelle decine e decine di mail che ancora conservo, se ho iniziato ad usare un linguaggio diverso per parlare del cancro. Quando ho scritto Come una funambola lei ha approvato il titolo, le piaceva tantissimo, mi ricordo bene il giorno che era passata a trovarmi in ufficio per parlarne, come al solito dopo aver fatto un emocromo di controllo. Mi ha accompagnata quando ho portato qualche copia del libro in ospedale dal dottor Zeta, poco tempo dopo la morte di mio padre, e in quell’occasione ne ho regalata una anche a lei. “Scusa, però non so se lo leggerò subito”, mi ha avvisata, mentre facevamo colazione in un bar di Trastevere.

Poi, un giorno, ha scritto questo post, la sua recensione. Ecco, anche ora, a rileggerla, piango come una fontana, e vorrei abbracciarla forte, accarezzarle il viso come l’ultima volta che l’ho vista, a casa sua, un mese fa, sapendo che sarebbe stata l’ultima, mentre guardavo con tenerezza le bambine appena tornate da scuola saltellare accanto alla mamma, ormai bloccata in un letto e attaccata all’ossigeno.

Ciao Wide, adesso, ogni mattina, quando farò la pratica dei Cinque tibetani penserò a te, perché sei stata tu a parlarmene e raccontarmi di quanto ti avevano fatto stare bene, e quanto ti dispiacesse aver smesso di praticarli. Volevi anche convincermi a iniziare il corso di meditazione, e invece ti ho disobbedito, facendoti arrabbiare un po’. Ci tenevi tantissimo, perché volevi il mio bene, e per te la meditazione è stato un bene immenso. Ora lo capisco ancora meglio. Scusami, vedrai che un giorno lo farò.

Mi manchi già tanto, ma è ancora più quello che mi hai lasciato. Grazie, indimenticabile amica.

Il post originale qui

Pubblicato in Dolore, Morte | Contrassegnato , | 1 commento

Anna cara

wolkiAnna cara,
mi piacerebbe riuscire a spiegare cosa hai significato per me, quanto sia stata importante la tua amicizia, ma non è semplice, sai?

Dai primi timidi approcci nella chat di anobii allo scambio di mail e messaggi e finalmente l’incontro a casa tua.
È grazie a te se ho letto il Dhammapada, Il nostro comune amico, L’imprevedibile viaggio di Harol Fry, la saga di Harry Potter, Shantaram. È grazie a te se ho scoperto le serie della BBC.

È anche grazie a te se ho vissuto il periodo delle cure con ottimismo e serena accettazione.

Ciò che non posso elencare sono la saggezza che hai profuso con le tue parole e il tuo esempio, i mille sorrisi per la tua ironia, le riflessioni che mi hai fatto fare sull’essere madre.

Scusa sai se alla fine non abbiamo mai parlato di morte, non me lo perdono sai?

E scusa, scusa davvero se ho preso così tanto e ti ho donato così poco. Ti voglio bene anima bella. Ti tengo stretta nei miei ricordi più belli.

Tua ro

Qui il post originale

Pubblicato in Dolore, Morte | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Ciao Anna.

http://widepeak.wordpress.com/2013/11/20/a-tutti-voi/

Pubblicato in Morte | Contrassegnato | 2 commenti

Nove

piccolaValeSe chiudo gli occhi i miei ricordi sono assolutamente vividi. Altri periodi, belli o brutti, più vicini o più lontani, sono meno chiari nella mia mente, sono in bianco e nero…questi sono a colori, come se li stessi vivendo ancora adesso e come se non li avessi mai vissuti ma solo visti in televisione. E quindi chiudo gli occhi e rivedo la mia cameretta del reparto sterile; rivedo i miei pigiami, gli infermieri, i medici, i pasti rimandati costantemente indietro, le telefonate degli amici. Rivedo i momenti in cui sono stata a casa, libera e felice per il solo motivo di essere lì, tra le mie cose, tra le mie persone.

I ricordi sono vividi.

Il ricordo del dolore, della paura.

Ma anche il ricordo dell’ottimismo, dell’amore dei miei cari, delle piccole gioie scoperte e riscoperte.

Oggi sono nove anni. Nove anni dal trapianto. Nove anni di ricordi. Nove anni di vita.

Qui il post originale

Pubblicato in Uncategorized | 3 commenti

Lettera aperta al signor Stato

Caro signor Stato,
so che siete in un momento di crisi, sono più stabile io sulla wii fit , il che è tutto un dire.. il nano malefico sembra che voglia giocare a “sacco peno sacco vuoto”  dicendo ai suoi sgherri che devono dimettersi e il giorno dopo cambia ida. Comunque mi chiedo perché i politici possono avere l’auto blu  e io no?
Leggo su un libro molto bello che si chiama”costituzione”, non so se la conosce?  La informo che vogliono cambiare anche quella.
Ecco io leggo sull’articolo 34 che “ I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. »”
Ecco e io mi chiedo anche perché per me il servizio di trasporto disabili non c’è?
eppure credo di averne diritto. Anch’io  ho un invalidità al 100% e sebbene cammini da solo non posso farlo per i tratti troppo lunghi e senza un accompagnamento .
non muovo un braccio e poco una gamba, senza contare che non si capisce niente di quello che dico, come posso prendere i mezzi pubblici da solo?
È giusto che mia mamma perda ore e ore di lavoro per portarmi e riaccompagnarmi a casa?
Perché non posso avere anch’io un auto blu quando la Polverini con essa andava a fare shopping a spese dei contribuenti?
È giusto che certe associazioni di volontariato, che si sono offerte di accompagnarmi, sostituiscano lo Stato nelle sue carenze?
Certo di una sua non risposta la saluto
E sentendomi un po’ abbandonato le auguro tutta la stabilità possibile, almeno fino  a quando non si decideranno a togliere il porcellum
Suo sfiduciato
Gabriele
il post originale lo trovate qui:
Pubblicato in Uncategorized | 2 commenti

Sindromi, ricette e sproloqui vari in una domenica mattina nuvolosa.

Stamani volevo scrivere alcune cose.

La prima è che a volte mi vergogno di essere così felice e di cantare il mio stare bene perché ci sono persone che invece bene non ci stanno. Persone che non ci sono più o persone che combattono col dolore giorno dopo giorno. Non è che non lo so, non è che glielo voglio sbattere in faccia: cerco solo di far passare qualcosa di luminoso e positivo e testimoniare fino all’ultimo che si può e si deve resistere e che si può vivere, anche dopo o con il cancro [ecco, l’ho scritto, è difficile che riesca a scriverla e tantomeno a dirla questa parola – cancro, cancro, cancro, forse se la ripeto tante volte scompare oppure perde il suo potere maligno, cancro, cancro, cancro, vaffanculo ].

E forse tutto questo è un tipico atteggiamento di chi ha la sindrome della sopravvissuta. Forse ho la sindrome della sopravvissuta. Mi sa che ho la sindrome della sopravvissuta.

La mia mamma mi ha regalato un braccialettino rosa di Cruciani(http://www.corrieredelgiorno.com/2013/10/01/tumori-al-seno-braccialetti-cruciani/)

che ha comprato in stock – per sé, per me e per la mia sorella e per le sue colleghe – e io me lo sono messo. E lo esibisco, lo porto, lo guardo e mi piace e lo so che tutto questo fa parte della sindrome, ma so anche che il 15% di quello che la mia mamma ha pagato per il braccialetto andrà allo IEO, e ne sono felice. 

Poi volevo dire che ovunque mi giri e qualsiasi libro legga c’è almeno un personaggio, marginale o protagonista o tutteddue, che si ammala/muore/soffre per un cancro. Sembra che non si possa più costruire una storia senza un malato di cancro oppure sembra che ormai il cancro sia entrato talmente a fondo nelle nostre vite che non si possa più prescindere dal parlarne in una narrazione sul nostro tempo. Uno degli ultimi libri che ho letto, Livelli di vita di Julian Barnes, è una grande rielaborazione del lutto per la perdita della moglie (che è morta ovviamente di cancro, e come se no). E alla fine il signor Barnes sostiene che ci sono ricerche che hanno dimostrato che qualsiasi sia l’atteggiamento del malato nei confronti della sua malattia non cambia la prognosi. Perché è solo l’universo che fa il suo mestiere.

Ecco, io ora appena ho un po’ di tempo gli scrivo al signor Barnes. Perché lo deve sapere, lo deve sapere e sentire che non è vero. 

E gli mando questo link:(http://d.repubblica.it/argomenti/2011/12/15/news/kris_carr_crazy_sexy_diet_libro-533897/), oppure quello al sito di questa immensa donna combattente e sorridente, oppure dei brani di Anticancro di David Servan-Schreiber oppure qualcosa che mi inventerò al momento. 

Perché qualcosa mi inventerò sempre per affrontare al meglio ogni situazione. Questa è una certezza. Stamani comincio con un succo di frutta e verdura (e non è una battuta). 

Il post originale lo trovate qui: 

http://meandmrsk.wordpress.com/2013/10/20/sindromi-ricette-e-sproloqui-vari-in-una-domenica-mattina-nuvolosa/

Pubblicato in Uncategorized | 2 commenti